Alberto da Giussano? No, grazie…

Non so se avete notato, ma, nonostante le ampie rassicurazioni all’elettore terrone, con la consueta supercazzola che il nuovo partito del “cappetano” è una cosa diversa dalla lega, buona parte della burocrazia patana continua ad indossare lo spillino con Alberto da Giussano che, per chi non lo sapesse, sarebbe quel tizio che campeggia nel simbolo della lega con la spada puntata verso il cielo a mo’ di parafulmine.

Alberto da Giussano, secondo Wikipedia, è un personaggio leggendario che avrebbe guidato i comuni lombardi contro Federico Barbarossa.  Proprio per questo motivo, non si comprende, infatti, a quale presunta identità meridionale faccia riferimento un personaggio che ha combattuto il nonno dello “stupor mundi”, il “puer apuliae”, ovvero Federico II di Svevia di cui Federico Barbarossa era, per l’appunto, un ascendente.

Federico II, infatti, è uno dei pilastri imprescindibili della storia del sud, con la sua opera innovativa nel campo della cultura, delle arti e della legislazione di un Regno (entro i cui territori   convivevano ebrei, musulmani e cristiani, pensa te) che, dal punto di vista della geografia politica, ha mantenuto più o meno gli stessi confini sino ad un secolo e mezzo fa.

Quindi caro Salvini, facci il piacere tieniti pure in padania il buon Alberto che, anche in questo caso, con noi , qui al sud ha poco a che vedere dal punto di vista identitario e storico. Continuiamo ad essere agli antipodi.

Del resto lo sa bene l’elettorato leghista che, nei soliti commenti fatti di ampie aperture mentali, sul sito del quotidiano Libero scriveva il 16 agosto 2014 , ad esempio: “Alberto da Giussano simbolo della lega sud? Meglio metterci un qualunque Mustafà…è più in carattere col carattere locale” per poi concludere che da noi al sud mancherebbero i cromosomi per “fare” la lega. Purtroppo le cose sono andate diversamente.