L’ultimo rapporto dell’organizzazione internazionale Save the Children, finisce per mettere il dito nella piaga sulle drammatiche situazioni che vive l’infanzia al Sud per carenza di infrastrutture e risorse, frutto di politiche del Governo assolutamente deficitarie.
+30% la mortalità infantile al Sud; oltre 1 parto su 3 con taglio cesareo. Il rapporto di Save the Children “Mamme in arrivo” e il progetto “Fiocchi in Ospedale” per il supporto ai bambini e ai neo-genitori all’interno dell’Ospedale Cardarelli di Napoli ha coinvolto 1000 neonati e adulti.
«Con il rapporto Mamme in arrivo abbiamo cercato di documentare le disfunzioni di una rete sanitaria che, pur essendo riconosciuta come una delle migliori al mondo, non assicura dappertutto e in ogni circostanza le condizioni di sicurezza fondamentali. Inoltre abbiamo posto l’attenzione sul sostegno sociale al percorso nascita, cioè sull’insieme di servizi, misure e politiche che dovrebbero essere a disposizione della mamma e della coppia affinché il parto e la maternità siano vissuti in modo positivo. Abbiamo constatato però come il sostegno sociale sia inadeguato e le mamme e le coppie si ritrovino spesso sole, nonostante i tentativi di miglioramento promossi attraverso l’emanazione di una serie di linee guida», spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children
Ed ancora:
«I bambini che nascono e vivono in famiglie in povertà assoluta sono ormai 1.434.000, pari al 13,8% del totale di minori; circa 400 neonati, ogni anno, non sono riconosciuti dalle madri e vengono lasciati in ospedale; per quanto riguarda i servizi territoriali per la salute materno-infantile i consultori si sono ridotti di numero negli anni e attualmente sono 1.911, circa 1 ogni 29 mila abitanti; la copertura degli asili nido pubblici riguarda solo il 13% dei bambini 0-2 anni e scende ulteriormente in alcune regioni,toccando quota 2% circa in Calabria e Campania: d’altra parte è appena del 4,8% la percentuale di risorse destinate alle famiglie, sul totale della spesa sociale».
Anche per questo al Sud, il numero dei morti supera quello dei nuovi nati.