Basilicata: ecco il “carciocacio”. Un pò formaggio, un pò carciofo

Si chiama “carciocacio” ed è il primo formaggio al mondo ricavato dal caglio vegetale ottenuto da un carciofo, in particolare un carciofo autoctono della Basilicata, il “Bianco di Pertosa”.

Si tratta di uno dei fiori all’occhiello della ricerca messa punto dall’Unità di ricerca per la Zootecnia Estensiva (Cra-Zoe) a Muro Lucano in provincia di Potenza, nell’ambito del progetto Novorod (‘Validazione di nuove produzioni casearie e di alimenti zootecnici in grado di migliorare la qualità globale del sistema vacca da latte’) finanziato con i Psr Campania 2007-2013.
Un Centro di ricerca di eccellenza, che da anni studia le proprietà coagulanti di alcune specie vegetali per trovare una strada alternativa al caglio animale o microbico, a partire dalle varietà autoctone, con un occhio attento al mercato alla ricerca di nuove fette di consumatori.
Il formaggio in questione è davvero unico: oltre al caglio ottenuto dal carciofo naturalmente arricchito dal punto di vista nutrizionale, con acidi grassi della serie omega-3, acido linoleico e antiossidanti, si è lavorato anche sull’alimentazione degli  animali, coltivando essenze foraggere e integrazioni in grado di aumentare in modo naturale il valore nutrizionale del latte e dei relativi formaggi.

Il prodotto caseario, infatti, ha dato prova di grande stabilità anche dopo diversi mesi, collocandosi come un’ottima alternativa alle paste filate, con possibilità di sfruttare nicchie di mercato dove c’è ancora poca concorrenza e in continua espansione (fonte Pianeta PSR)

 

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