Basilicata: la guerra segreta sulle royalty del gas in Val d’Agri

di Organizzazione Lucana Ambientalista:

Mentre ENI annuncia un incremento di produzione del gas estratto e la lavorato presso la V linea presso il centro olio di Viggiano, che consentirà il raggiungimento dei 104 mila barili di olio al giorno e l’incremento della produzione di gas dagli attuali 3,6 milioni di Sm3/g a 4,6 milioni di Sm3/g (con trattamento  e stoccaggio di ingenti quantitativi di gas acido, il micidiale gas flaring),  è in atto una vera e propria guerra sotterranea, a colpi di carta bollata, tra le compagnie ENI e Shell, titolari della concessione Val d’Agri da un lato, e MISE, Autorità Energie Elettrica e Gas, Regione Basilicata e Comune di Viggiano dall’altro. 

Il TAR lombardia nel mese di luglio 2015 con due ordinanze in un primo grado di giudizio ha dato ragione al MISE, all’Autorità Energie Elettrica e Gas, alla Regione Basilicata e al Comune di Viggiano contro il ricorso presentato da ENI e Shell al TAR Lombardia il 18 giugno 2015.

Le due Ordinanze, la n. 883 e la n. 882 del 3/7/2015, hanno respinto infatti le istanze cautelari rispettivamente richieste dai ricorsi di Eni e Shell, che probabilmente ricorreranno ora presso il Consiglio di Stato contro le ordinanze del TAR Lombardia.

Oggetto del contendere sono le aliquote QE relative al gas del giacimento Val d’Agri. Ovvero la tassazione imposta dal governo che in soldoni, per il solo 2014,  imporrebbe un taglio netto nelle casse dei comuni e della Regione Basilicata di 21 milioni di euro.

Il Comune di Viggiano e la Regione Basilicata si erano costituite davanti al TAR Lombardia nel mese di giugno 2015.

Dal sottosuolo della Basilicata – ricorda la Ola – si estraggono all’anno quasi la totalità dei metri cubi di gas estratto in Italia in terra ferma ed 1/4 della produzione nazionale di gas, se si includono anche le quatità estratte in mare (dati UNMIG 2015).

Ma per le royalty sul gas l’apprezzamento non può essere inferiore a quello definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per mezzo dell’indice QE (quota energetica costo materia prima gas) espresso in euro/GJ e calcolato per ciascun trimestre dell’anno di produzione con un complesso sistema che deve tener conto della vendita sul mercato del gas e delle franchigie, ovvero le quote esenti di tassazione per produzione di olio e gas

Un sistema che già avvantaggia le compagnie minerarie e penalizzano i territori, con le compagnie minerarie che oggi puntano ad estrarre e fare affari sul gas oggi che il prezzo del barile crollato ai minimi storici.

Ma sull’accordo segreto le istituzioni regionali e locali non parlano, preferendo muoversi ancora una volta con accordi sotterranei con il governo centrale e le compagnie minerarie.

Quali saranno le nuove emissioni dei gas serra delle fonti fossili in Basilicata? Quale saranno i nuovi costi per i danni che provocheranno all’ambiente e alla salute dei cittadini le emissioni inquinanti in Val d’Agri?