Borgomanero: stalking e discriminazione territoriale ai vicini

Riporto la notizia senza ulteriore commento, con la soddisfazione che la sensibilità e la presa di coscienza, verso un insulto non più tollerabile ormai, sta prendendo piede, configurandosi come una fattispecie penalmente rilevante.

Succede a Borgomanero, dove un cuoco in pensione così apostrofava i propri vicini: «Terroni bastardi, ve la farò pagare».

Da La Stampa:

Per quella denuncia S.S., 58 anni, difeso dall’avvocato Elisabetta Franzoni e attualmente domiciliato a Cureggio, è comparso ieri in tribunale con le accuse di stalking e lesioni. All’epoca abitava a Borgomanero. Dopo la segnalazione dei condomini il giudice aveva disposto un divieto di avvicinamento alle vittime, e perfino di transitare in auto per la città. Contro di lui si sono costituiti parte civile una coppia di ex vicini di casa, rappresentati dall’avvocato Marco Milan. Lui di origine sarda nato a Somma Lombardo, lei della Basilicata.

 

Ed ancora:

«Sono in cura. Mi hanno diagnosticato uno stress post traumatico. Vivo di continuo uno stato d’ansia». Le ha fatto eco il marito: «Ci insultava di continuo, se la prendeva anche con mio suocero, malato di cuore. Una volta ho chiamato i carabinieri e da lì è iniziata la nostra odissea. Inizialmente non l’avevo denunciato, ma quando mi ha colpito in testa con un manico in legno, ho dovuto farlo» […] «Siete dei topi, siete tutti chiusi in casa, me la pagherete, vi faccio saltare tutti», aveva detto sostando per diverso tempo davanti alle finestre degli altri inquilini. Era già successo il 17 giugno, mentre era sulla terrazza: «Terroni bastardi, vedrete se non vi faccio saltare col gas».

 

Il 9 aprile la sentenza.

Non è la prima volta che la discriminazione territoriale tra condomini viene condannata da una sentenza. Era già successo a Marzo del 2013, quando il Giudice di Pace di Varese aveva condannato un soggetto riconoscendo l’aggravante della discriminazione territoriale negli insulti rivolti ai vicini di casa (“Terroni di m….”). Quattrocento euro, ancora, come condanna, nel 2013, ad un uomo di 64 anni di Besozzo che aveva chiamato “Terrone” le vicine di casa salernitane.