Chi ha l’euro e chi ha carattere

Pino Aprile commenta così l’esito del referendum greco:

L’Europa non esiste in geologia, ma solo nel mondo delle idee. E sono idee greche. Forse, per questo è così difficile che ci si intenda fra chi parla della quantità delle cose (magari soldi, come la Germania e l’eurocrazia di Bruxelles) e la qualità delle cose, come quegli orgogliosi mediterranei che dispongono diversamente i pesi sulla bilancia dell’essere e dell’avere.

Sul nostro pianeta, l’Europa è la più ampia estensione di terre emerse in cui si concentrino le condizioni che rendono la vita fertile e gradevole (Jared Diamond, “Armi, acciaio e malattie”). In realtà, è un continente inventato dalla storia, mentre gli altri sono individuati dalla geografia: per la quale, infatti, l’Europa sarebbe solo la penisola occidentale del maggior continente del mondo: l’Asia. Tant’è che l’Europa si sa dove finisce: in mare, a Sud, a Ovest, a Nord; ma non è chiaro dove cominci, a Est.

Gli altri continenti sono immediatamente riconoscibili nei loro confini territoriali: fratture profonde, pur se strette, separano l’Africa da Asia ed Europa; l’Oceania è un arcipelago, con una grande piattaforma e migliaia di isole, alcune grandi; l’America e l’Antartide sono in oceani lontani, dal che la loro tardiva scoperta.
La separazione geografica dell’Europa dall’Asia è una convenzione; vuol dire che si è stabilito stia a ridosso dei monti Urali e lungo il corso di alcuni fiumi.

Ma non essendo una convenzione netta come lo Stretto di Gibilterra o l’oceano Atlantico, questa linea ideale non è indiscutibile; c’è chi la traccerebbe e propone di tracciarla, diversamente. Provate a chiedere in famiglia, di disegnare i confini dei continenti. E vedete cosa accade quando tocca al nostro.

Eppure, l’Europa è così riconoscibile! Paradossalmente, pare difficile definire il carattere asiatico in modo tale da contenere ebrei, persiani, indiani, cinesi, russi, mongoli… (e ci fermiamo qui); per il carattere africano è dura mettere insieme i berberi e tuareg del Nord, con gli ottentotti del Sud o i malgasci. Il carattere europeo, invece, è così forte, da apparentare siciliani e irlandesi, pugliesi e svedesi (quei terroni…).

Addirittura, il carattere europeo è talmente forte, da estendersi su altri continenti: cosa sarebbero, se non europei fuori sede, gli americani, a parte le (residue) minoranze autoctone; gli australiani, i russi, gli ebrei, parte rilevante di nordafricani e sudafricani? L’Europa, come idea, è molto più vasta del suo territorio. È una banalità, ma ce la dimetichiamo. Lo dico diversamente: l’Asia è gli occhi a mandorla, l’Africa la pelle nera, l’Europa il Colosseo. Ci sono continenti che si riconoscono da quel che sono, il nostro, da quel che fa.

Insomma, se gli altri sono continenti geologici, l’Europa è un continente culturale. Per sapere quando sono nati gli altri, vai a vedere come si divise l’originario continente unico, Pangea (vuol dire: Tutta-la-terra. Dal greco, ops!); per sapere quando è nata l’Europa, bisogna chiedersi quando qualcuno decise di essere europeo; ma, soprattutto, quando ci riuscì. Nel 480 avanti Cristo, come abbiamo letto nei libri di scuola, quando i greci, l’Occidente, sconfissero l’Oriente (i persiani) per mare a Salamina, e per terra (i cartaginesi) a Imera, in Sicilia.

Beh, è passato un po’ di tempo. E, magari, qualcuno può pensare che quelle siano cose superate. Per niente: hanno disegnato il mondo com’è. Chi dice: la Grecia rischia di uscire dall’Europa, usa una frase ingannevole, perché può indurre al cortocircuito mentale fra un’idea che ha cambiato il mondo e una tetra burocrazia che, invece di esserne al servizio, pensa di incarnarla.

Mettiamola così: è impossibile che la Grecia esca dall’Europa, intendendola nel suo maggior significato; più facile sarebbe (ma siamo sempre nel campo dell’impossibile) che l’Europa esca dalla Grecia, perché questa precede quella. Se la forza di una persona, di un popolo, di una civiltà, è quella del suo carattere, quel che i greci hanno appena fatto, con il referendum, a una Germania che pretende di essere l’Europa, ha mostrato a tutti la differenza fra chi è e chi soltanto ha.

La Merkel ha commentato i risultati, dicendo che così, la Grecia va a sbattere contro un muro. Ma davvero? Solo con quel che i cinesi darebbero ai greci per il Pireo e Putin per affacciarsi in Mediterraneo, la Grecia può pagare tutti i debiti. Ma l’Europa perderebbe la Grecia.

Chi è che sta andando a sbattere contro un muro? Angela, un consiglio “greco”: guarda avanti…

Una risposta a “Chi ha l’euro e chi ha carattere”

  1. […] L’Europa non esiste in geologia, ma solo nel mondo delle idee. E sono idee greche. Forse, per questo è così difficile che ci si intenda fra chi parla della quantità delle cose (magari soldi, come la Germania e l’eurocrazia di Bruxelles) e la qualità delle cose, come quegli orgogliosi mediterranei che dispongono diversamente i pesi sulla bilancia dell’essere e dell’avere.(continua) […]

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