Cipe: stanziati due miliardi di euro. Ma fino al Lazio.

Il Cipe è il Comitato Interministeriale per lo sviluppo economico.

« Il Comitato è presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri ed è costituito in via permanente dal Ministro per il bilancio e per la programmazione economica, che ne è Vicepresidente, e dai Ministri per gli affari esteri, per il tesoro, per le finanze, per l’industria e commercio, per l’agricoltura e foreste, per il commercio con l’estero, per le partecipazioni statali, per i lavori pubblici, per il lavoro e la previdenza sociale, per i trasporti e l’aviazione civile, per la marina mercantile e per il turismo o lo spettacolo nonché dal Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone depresse del Centro-Nord. »

A questo giro diciamo pure che il Cipe, coerentemente con le sforbiciate del Governo Renzi ai fondi per lo sviluppo destinati al Sud, ha stanziato due miliardi di euro ma solo fino alla Regione Lazio. Continuando a favorire, nei fatti, una emorragia migratoria costante dall’Abruzzo alla Sicilia e ad alimentare un Paese sempre più diviso e spaccato.

Così Marco Esposito, giornalista de Il Mattino:

“Ci fa piacere sottolineare che stavolta non si è trascurata nessun’area geografica. Ci sono infatti 1,2 miliardi per il Mose, ma anche lo sblocco della Orte Mestre che si spinge fin nel lontano Lazio.  Siamo sollevati dalla notizia che è stata finalmente sbloccata la tratta ferroviaria Arcisate-Stabio “di importanza strategica perché parte della linea transfrontaliera del Gottardo e collegamento tra Malpensa e la Svizzera”.  Di rilievo il sostegno in vista dell’Expo alla filiera alimentare…Sostegni anche al settore degli ovoprodotti tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, il florovivaismo in Toscana, il settore del latte tra Genova, Torino e Vicenza, il settore della produzione del kiwi e del melo in Emilia Romagna e nel meridionale Lazio, il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca in Emilia Romagna, Marche, Lazio e Lombardia nel settore del formaggio. Il Cipe infine ha dato via libera alla procedura di autorizzazione dell’autostrada Valdastico al fine di superare il dissenso espresso dalla provincia autonoma di Trento.”

Cosa fanno i deputati meridionali? Dormono? Magari, molto peggio, più realisti del re preferiscono difendere (fatta salva qualche rarissima eccezione) il segretario del partito?

Un esempio è l’onorevole Bordo da Manfredonia secondo cui non ci sarebbe stato alcuno scippo di fondi europei alle regioni meridionali:

“Non c’e’ alcuno scippo dei fondi comunitari per 3,5 miliardi di euro a danno del Mezzogiorno” visto che questi soldi “sono presi dalle risorse che, al 30 settembre 2014, le Regioni non hanno ancora impegnato. In sostanza si va a pescare nella quota di co-finanziamento nazionale necessaria per realizzare gli interventi sostenuti dai fondi strutturali comunitari” e poi aggiunge: “e’ soprattutto l’incapacità di spesa delle Regioni meridionali, a eccezione di Puglia e Basilicata, il problema, non altro”.

Insomma il solito refrain, sono loro che sono meridionali.

La replica, oltre a quelle di Marco Esposito che ho sempre riportato tra le pagine di questo blog, viene anche da Federico Cimmino del Fatto Quotidiano il quale scrive:

“la Commissione europea e il governo italiano hanno firmato un accordo di partenariato sull’uso in Italia di circa 44 miliardi di euro in fondi europei nel periodo 2014-2020; nel dettaglio 32,2 miliardi dal Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) e dal Fse (Fondo sociale europeo), 10,4 miliardi dal Feasr (Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale) e 537,3 milioni dal Feamp (Fondo Ue per gli affari marittimi e la pesca). A tali fondi europei l’Italia dovrebbe garantire un co-finanziamento al 50%, distribuito tra il Nord, Centro e Sud della penisola. In realtà, in seguito alle ultime scelte del Governo, che hanno portato una riduzione dal 50% al 25% dei co-finanziamenti dello Stato ad alcune regioni del sud (Campania, Calabria e Sicilia), risultate meno efficienti nell’utilizzo dei contributi economici europei nella precedente programmazione, il Meridione subirà una sostanziale decurtazione dei fondi, nei prossimi sette anni, che comporterà ulteriori difficoltà per lo sviluppo del Mezzogiorno.”

La morale è sempre la stessa, si continua a finanziare lo sviluppo laddove lo sviluppo già c’è (o meglio c’era, sebbene lacerato dalla crisi) creando di fatto un’area di allevamento del Paese fatta di emigranti che, come sempre è accaduto, insieme ai nuovi migranti extra UE, forniscano la manodopera. Continuando a perseverare nell’errore di un mito decaduto ed inefficace secondo cui una parte del Paese debba essere la locomotiva dell’altra.

Il boom economico che attraversò l’intero Paese fu anche il frutto di politiche mirate ed investimenti efficaci della Cassa del Mezzogiorno, prima che diventasse un baraccone buono solo a far lavorare gli amici degli amici.

A meno che, ragionando per as delsurdo, non si voglia continuare a delegare all’altro Stato (quello che con contrabbando e pr Meostituzione fa innalzare dell’1% il pil italiano) lo sviluppo e la “sopravvivenza” di certe aree. Un pò come si faceva con la tolleranza verso il contrabbando. A pensar male si fa peccato ma…

Una risposta a “Cipe: stanziati due miliardi di euro. Ma fino al Lazio.”

  1. […] Ecco che si tacciono le performance sulla rendicontazione dei fondi europei di Puglia e Basilicata, superiori a quelle di Trentino o Lazio, e si sottolineano i ritardi nella spesa di Calabria e Campania, dimenticandosi che, nel loro caso, cofinanziamento e fondo di coesione superano del 60% la spesa massima consentita dal Patto di Stabilità interno. Al Sud, dunque, non investire; anzi, meglio prelevare. Così, anche il bonus occupazione proposto dal Governo viene finanziato con 4 miliardi destinati al Mezzogiorno; così, anche gli incentivi alle imprese meridionali vengono decurtati del 52% contro una sforbiciata del 5,2% al Nord; mentre degli ultimi 3,8 miliardi di euro assegnati dal Cipe alle filiere produttive, ben 3,3 vanno al solo Centro Nord, come denunciato da Marco Esposito sul Mattino di Napoli. […]

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