Non si tratta di razzismo, afferma il sindaco, e figuriamoci..
“Il problema lavoro per noi era gravissimo ed è peggiorato dopo che franco svizzero ed euro hanno raggiunto la parità ma si sa che di fronte a vantaggi di costo le imprese scelgono sempre di risparmiare. Però molte persone da tempo mi ripetono: sarei disposto a pagare merci o servizi qualche franco in più se almeno sapessi che vanno ad arricchire l’economia ticinese e non quella italiana. E così è nata l’idea della campagna a favore delle assunzioni locali. Claro è un comune piccolo, non sposteremo certo gli equilibri ma lanciamo un segnale: l’invito è destinato anche alle aziende dei centri più vicini al confine perché facciano altrettanto”
Una iniziativa che nell’era della globalizzazione di tutti i fattori produttivi diventa paradossale. Chissà cosa ne pensa il confinante politburo patano….