Discriminazione territoriale pure sull’aiuto alle famiglie bisognose

La denuncia del giornalista Marco Esposito:

Sembra assurdo che un provvedimento sacrosanto, come l’aiuto alle famiglie povere annunciato dal premier Renzi, possa contenere del veleno, Ma, purtroppo, è così. Le soglie di povertà infatti, per desiderio della Lega Nord, dal 2005 sono calcolate in modo che siano più alte al Nord e portano all’assurdo statistico che il 55% della povertà è al Centronord. In pratica una coppia con figlio che guadagna 1000 euro al mese è considerata povera per l’Istat se vive al Nord e agiata se vive nel Mezzogiorno.

Il trucco è nel sistema di calcolo dei prezzi: nel paniere della povertà non si considera, come intuitivo, il prodotto “più economico” ma il “più venduto” in un determinato territorio. Ed è evidente che il televisore (sì, la tv è nel paniere del povero) “più venduto” a Milano è di migliore qualità del televisore “più venduto” a Napoli. Per l’esattezza l’Istat calcola che il primo costi 238 euro e il secondo 171, ma non si tratta dello stesso oggetto.

Tutte le indagini su prodotti identici certificano che a parità di bene acquistato, il prezzo è più caro al Sud e in particolare in Calabria per i maggiori costi di distribuzione. Con le soglie di povertà assolute calcolate in base al prodotto “più venduto” in pratica si dice che va aiutato di più il povero del Nord perché ha diritto a comprare prodotti di migliore qualità.

Le tabelle con le soglie territoriali ci sono dal 2005 ma finora non erano mai state utilizzate ai fini pratici. Il primo ad attuare il progetto leghista di spostare le politiche sociali in favore del Nord con il trucco dei prodotti “più venduti” è il governo Renzi.

Nella tabella, tratta dal Mattino oggi in edicola, sono riportati tre esempi di come famiglie altrettanto in difficoltà verrebbero aiutate al Nord e non al Sud.