Disparità di accesso alle cure per malati di Epatite C tra Nord e Sud

La notizia viene riportata dal quotidiano La Repbblica, ma la denuncia è dell’AIFA:

SOLO uno terzo dei malati di Epatite C ha avuto accesso ai nuovi farmaci salvavita, ovvero 14.000 su circa 50.000 considerati più gravi. Un numero che continua a salire ma è ancora basso e, soprattutto, risente di drammatiche disparità regionali. Ad avere maggiormente accesso alle cure sono infatti i malati che risiedono al Nord, dove l’incidenza dei contagiati è inferiore.  A fare il punto è l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), chiamata a riferire in commissione Sanità del Senato sulla  sostenibilità delle nuove costose cure che permettono l’eradicazione del virus HCV con un trattamento di tre settimane. Trattamento a carico dello Stato, che è riuscito, però, a risparmiare il 22% sul prezzo di acquisto. La situazione spinge, come denuncia il Tribunale per i diritti del malato, molti pazienti a curarsi all’estero.

Un provvedimento del resto coerente col taglio alla sanità “somministrato” al Mezzogiorno e che era stato denunciato un paio di giorni fa da Marco Esposito dalle pagine de Il Mattino.

La ragione sta tutta nei rimborsi, prosegue infatti l’AIFA:

“Le regioni del Nord hanno più facile accesso alle cure e, di conseguenza, ai rimborsi dovuti al meccanismo di risparmio prezzo-volume”, ha  spiegato Pani. Questo vuol dire più malati curati, più risparmi in proporzione. L’Emilia Romagna, ad esempio ha già avuto 6 milioni di euro di rimborsi, la Lombardia 10. Sardegna e Sicilia, invece, solo poco più di 500.000 euro.  La negoziazione dei farmaci contro l’Epatite C, secondo Pecorelli Aifa, “servirà in futuro per portare avanti trattative simili per costosi farmaci che arriveranno per il trattamento di malattie oncologiche e non”. Una trattativa condotta però in via ‘confidenziale’, suscitando anche critiche.

Una risposta a “Disparità di accesso alle cure per malati di Epatite C tra Nord e Sud”

  1. […] SOLO uno terzo dei malati di Epatite C ha avuto accesso ai nuovi farmaci salvavita, ovvero 14.000 su circa 50.000 considerati più gravi. Un numero che continua a salire ma è ancora basso e, soprattutto, risente di drammatiche disparità regionali. Ad avere maggiormente accesso alle cure sono infatti i malati che risiedono al Nord, dove l’incidenza dei contagiati è inferiore.  A fare il punto è l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), chiamata a riferire in commissione Sanità del Senato sulla  sostenibilità delle nuove costose cure che permettono l’eradicazione del virus HCV con un trattamento di tre settimane. Trattamento a carico dello Stato, che è riuscito, però, a risparmiare il 22% sul prezzo di acquisto. La situazione spinge, come denuncia il Tribunale per i diritti del malato, molti pazienti a curarsi all’estero.(continua) […]

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