E se dessimo il Daspo anche alle società sportive?

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Questo post che state per leggere l’ho scritto e cestinato più volte. Un paio di mesi fa, dopo aver trascorso una giornata tra le strade di Roma, piena di pubblicità documentata dalle immagini sottostanti.

Credevo di un eccesso di sensibilità per certi temi da parte mia. Fino a quando, nel corso di questa settimana, ed anche oggi, mi sono accorto che altri blog e perfino il sindaco di Roma Marino hanno preso posizione sull’argomento.

Ecco cosa scrivevo:

Una serie di premesse. Non sono un appassionato di calcio. Nonostante ciò sono convinto della bontà della passione del 99% dei tifosi di questo paese.

Poi però leggo le profonde contraddizioni che lo animano. Dopo gli sviluppi tragici di cronaca nera, che hanno coinvolto un tifoso napoletano che ha perso la vita, il gotha della sicurezza e dello sport ha fatto proclami contro gli ultras, chiedendo inasprimento delle pene e Daspo ad libitum.

Ragionando come se certi episodi tragici accaduti nella folle notte della finale di Coppa Italia a Roma siano legati al mondo dello sport o siano avvenuti all’interno di uno stadio.

Nell’era della comunicazione, leggo messaggi pubblicitari, che per definizione dovrebbero colpire “la pancia ed il cuore” del pubblico, piuttosto discutibili e di cattivo gusto. Che invece di esaltare la passione incondizionata per la propria squadra e il sostegno alla medesima, finiscono per contribuire quanto meno a non abbassare affatto i toni.

Ora non voglio fare l’apologeta ed il difensore degli ultras, ma per coerenza, suvvia se si colpiscono le curve per degli striscioni, non vi sembra quella, qui sotto, una comunicazione (per di più istituzionale) altrettanto “violenta”? Diamo il Daspo anche alle società? Concordo sul cattivo gusto di talune magliette, ma se certi messaggi di cui sotto li trovassimo sulle t shirt dei capi ultras, cosa direbbe l’opinione pubblica (bigotta) di questo paese?

Vi sembrano messaggi distensivi?

Oggi leggo che anche il sindaco di Roma Marino ha preso posizione su una comunicazione del genre, senza dubbio, discutibile.«Sbagliato parlare di branco», dice il sindaco.

Sbagliato anche parlare di “prede” a parer mio. Sbagliato proprio tutto.

 

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