“I napoletani sono talmente scossi dalla tragedia in Irpinia che osserveranno un minuto di cinture di sicurezza”

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La satira (dal latino satura lanx, il vassoio riempito di offerte agli dei) è una forma libera e assoluta del teatro[1], un genere della letteratura e di altre arti caratterizzata dall’attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento. (wikipedia)

Satira: Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e sono perciò considerati vizi o difetti) o dall’ideale etico dello scrittore. (enciclopedia Treccani).

Ecco due definizioni di satira tratte dalla rete. La satira come castrigatrice dei costumi. Satira come insolente sberleffo al potente di turno. La satira come strumento per cogliere il ridicolo ed il grottesco nei costumi di un popolo e, modificarli. In meglio.

Eppure da un paio di giorni, se anche un celebre sito di satira come Spinoza.it, ha deciso di fare sciacallaggio (spacciandolo per satira) sui morti di Pozzuoli, c’è qualcosa che non funziona e le categorie etiche e morali (oltre che semantiche) che reggono il vivere civile in comune, vanno a farsi benedire.

Già, se anche Spinoza, che da anni è un efficacissimo (ed autorevole)aggregatore di satira in rete, ha queste cadute di stile, siamo davvero alla frutta.

Ecco la perla che mette insieme i soliti luoghi comuni e stereotipi, con una tragedia che ha ancora ferite apertissime su una intera comunità:  “I napoletani sono talmente scossi dalla tragedia in Irpinia che osserveranno un minuto di cinture di sicurezza”

Come se fare satira quotidianamente (e questa decisamente non lo è), fosse obbligatorio,  ed il buon gusto non suggerirebbe a volte di tacere.

La (sedicente) satira che ha ad oggetto i disperati ed i morti non piace a nessuno…fatevene una ragione, e spesso fornisce alibi a varia umanità che nasconde dietro l’autointerpretazione della satira, il proprio senso di frustrazione nei confronti del prossimo. Come è già successo (http://ilazzaro.altervista.org/tragedia-di-monteforte-irpino-vergognosa-ironia-in-rete/)

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