Il mistero delle monete coniate al Sud nel 6 secolo A.C.

monete-magnagreciaNel corso del 6 secolo Avanti Cristo, quando l’auspicio di una fuga dalle monete era ancora lontanissimo da venire, nelle città del Sud colonizzate dalla cultura della Magna Grecia si coniavano monete. Mezzi di pagamento speciali, che ancora oggi serbano un mistero irrisolto, rappresentato dall’immagine che compariva sulle due facce: l’una come l’immagine in negativo dell’altra.

Un’opera di manifattura difficile e complicata che, la carenza di fonti scritte in merito, non è mai riuscita a spiegare pienamente.

Una ricerca che si sta svolgendo in Australia paese in cui vi è una scoperta ed un interesse profondo verso i beni culturali della Grande Grecia, potrà però aiutare a chiarire l’apparente mistero. Lo studio, secondo quanto riporta il sito governativo dell’ANSTO e il blog del Navigatore Curioso,  è figlio della collaborazione tra gli scienziati dell’Australian Nuclear Science and Technology Organisation (ANSTO) e quelli del Centro Australiano per la Numismatica Antica (ACAN), che  prevede l’utilizzo di strumenti per l’analisi della struttura dei neutroni.

“Il nostro obiettivo è quello di capire la tecnologia che sta alla base della produzione di uno dei primi conii del mondo”, spiega il dottor Vladmir Luzin dell’ANSTO. “L’utilizzo di misurazioni a neutroni forniranno la comprensione dei processi meccanici utilizzati per la creazione delle monete”.

 

Arriverà dal più giovane dei continenti scoperti dagli occidentali, una risposta al mistero di una civiltà posta alla radice del Mediterraneo?