Il New York Times: “venite a Napoli, sarete soddisfatti”

Creato il 10 gennaio 2013 da Ilazzaro

Nonostante il sistema della comunicazione italiana, la dipinga come una città dalle tinte fosche ed oscure, omettendo quanto di analogo avviene altrove, dopo la conferma della Coppa America (annullata invece la tappa di Venezia), gli americani del New York Times invitano i connazionali a recarsi a Napoli per riscoprire una città (come già fece John Turturro, nel suo “Passione”) sostanzialmente diversa dagli stereotipi e dai luoghi comuni.

E’ la redazione napoletana de La Repubblica che riporta la notizia.

Trentasei ore per scoprire una Napoli dal volto pulito, artisticamente frizzante, culturalmente viva. Il “brand Napoli”, come lo chiama il sindaco, Luigi de Magistris, all’estero funziona.
Il New York Times, nelle pagine dedicate ai viaggi, invita i suoi lettori ad andare a riscoprire il capoluogo partenopeo.
La giornalista, Ingrid K. Williams, sembra stupita: «È vero — scrive — conosciamo il capoluogo partenopeo per fenomeni di corruzione e criminalità, sia piccola che organizzata», ma aggiunge «il cambiamento è in corso».
«Un nuovo sindaco ha inaugurato iniziative per ripulire la città, a cominciare dall’emergenza rifiuti e dalla riorganizzazione del traffico». E a questo si aggiunge «un fiorente scena artistica contemporanea caratterizzata da musei, gallerie, e anche stazioni della metropolitana».
Insomma se in città, i negozianti protestano ancora contro la Ztl e la società civile lamenta una nuova stasi dell’economia e della cultura, a Manhattan le novità dell’ultimo anno piacciono. «I problemi persistono — ammette la Williams — però chi vuole programmare una visita a Napoli sarà ricompensato dalle virtù di questa città».
Ed ecco l’itinerario. Per visitare la “nuova” Napoli, dove le vecchie nubi nere dell’emergenza rifiuti e della criminalità lasciano spazio al sole, si parte proprio dal lungomare liberato dalle auto.
«Le auto sono state bandite da via Caracciolo e via Partenope, dove si può ora piacevolmente passeggiare e ammirare le meravigliose viste sul Vesuvio, l’isola di Capri in lontananza, splendidi tramonti che sembrano dipinti nel cielo».

Poi l’invito alla gastronomia, all’artigianato napoletano e a quella Napoli sotterranea, unicum di magia e superstizione.

 

L’articolo del New York Times:http://travel.nytimes.com/2013/01/13/travel/36-hours-in-naples-italy.html?smid=fb-share&_r=0

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