Io, foggiano e musulmano, patriota delle Due Sicilie

Bazzico il mondo cosiddetto “meridionalista” o, meglio, “neo meridionalista”, da una decina di anni. Più come “osservatore” interessato, che come attore di un palcoscenico piuttosto variegato e trasversale (dall’estrema destra all’estrema sinistra) e in moltissimi casi fortemente post ideologico.

Da qualche anno incrociavo, nei commenti ai vari gruppi, un signore che si firmava (e si firma) come Mustafà e credo di averlo incontrato anche a qualche manifestazione.

Pensavo che quel nome fosse sempre stato un vezzo, un “nome di battaglia”, e mi è sempre sembrato indelicato chiedergliene la ragione.

Finché, ieri, sulla timeline della mia bacheca Facebook mi è apparso un pezzo scritto proprio da Mustafà “Io musulmano e patriota delle Due Sicilie”, che in un mondo attraversato (in alcuni suoi settori) da sentimenti di profonda supremazia cristiana , suscita comunque curiosità e interesse.

Così scopro che Mustafà, nasce italianissimo, anzi duosiciliano (se no si incazza), di Foggia e si chiama Giovanni.

Ho amato la mia terra già da ragazzo, ma anche il Medio Oriente mi affascinava. Federico II fu la prima passione. Visitai tutti i suoi castelli calcando le orme dell’Imperatore che tanto amò il Regno. Accanto alle sue orme, quelle dei fidi saraceni, e l’Islam era pronto ad attivarsi in me. Poi nel 1979 una luce si accese a Teheran, la Rivoluzione Islamica, e la figura dell’Ayatollah Khomeyni catturò la mia ammirazione.

“Cosa muove un intero popolo a sollevarsi contro l’oppressore?” mi chiedevo e ne cercai la risposta nel Corano. Lessi libri e Vangeli. Infine abbracciai l’Islam. Per almeno 20 anni, crebbi in consapevolezza e conoscenza dell’Islam, praticandone i sacri principi.

Questo l’inizio del percorso di Giovanni che diventa Mustafà e che da duosiciliano e musulmano è due volte “straniero” in Italia e (paradossalmente) mi confessa:

Quando ero musulmano e “italiano” mi sentivo un po’ straniero. Una volta, ero in compagnia di altri stranieri, a un controllo sulla strada mi chiesero il permesso di soggiorno…

Già perché Giovanni Mustafà non si sente più italiano e la religione che ha abbracciato lo aiuta sulla via dell’adesione ad una nuova identità che non è solo religiosa e culturale, ma anche politica:

Da musulmani convertiti si ha la tendenza ad estraniarsi dal proprio paese di origine. Un po’ per il profondo cambiamento degli stili di vita e la tendenza a considerare negative tutte le abitudini precedenti (alcol, ballo, feste e divertimento, ricorrenze religiose) un po’ per motivi ideologici (rigetto dei principi politici occidentali), si ha la sensazione di sentirsi estranei alla propria società di origine.

L’Islam è completo. Ti da l’indirizzo per tutto. Dalla fede alla politica alla famiglia all’igiene personale.

Dici che la tua è anche una ribellione all’occidente. Ma essere duosiciliano non è essere, gioco forza, anche occidentale?

Dal punto di vista geopolitico sì, anche se diventare musulmani è una dichiarazione di non accettazione dei valori occidentali. L’Islam è la religione delle regole, dei ruoli, della sottomissione, tanto quanto i valori occidentali sono il libero arbitrio esasperato, la confusione dei ruoli e l’affermazione dell’ego di ciascuno al disopra di tutto e tutti.
Ma le Due Sicilie stanno in mezzo al mare. Sono un hub naturale per tutto il Mediterraneo:  sia dal punto di vista storico che religioso e artistico. Siamo una terra di mezzo. Orientali e occidentali, dal punto di vista geografico.

Essere duosiciliano vuol dire scoprire di appartenere ad una identità storico-culturale ben definita e che invece, incredibilmente, è stata cancallata con l’immersione in un gran calderone chiamato italia.

Del resto il Sud è pieno di contaminazioni islamiche ed ebraiche…

Esattamente. Ti faccio un esempio: noi foggiani, per le feste di Natale facciamo le cosiddette “cartellate”, una pasta dolce fritta e condita con miele o vino cotto. Ora che anche da noi ci sono i negozi islamici, ho scoperto che i marocchini, per le feste di Ramadan, fanno un dolce praticamente identico alle cartellate e fra poco che arriverà Ramadan vi invito a comprarli ed assaggiarli. Provare per credere.

Musulmani ed ebrei del resto, dai tempi di Federico II, hanno convissuto coi cristiani (anche i Borbone avevano, a corte, ebrei convertiti, i cosiddetti marrani)

Qualche tempo fa ho visitato il palazzo reale di Napoli. Ricordo di aver visto diversi grandi dipinti che raffiguravano l’ingresso di alcuni sovrani, dagli Altavilla ai Borbone in diverse città del Regno. Il tratto comune di questi dipinti è la presenza di personaggi in abiti di foggia orientale. Questo attesta che il nostro Regno era multiculturale anche se, lo ripeto, nessuno vuol negare che comunque la componente cattolico-occidentale era ed è quella più rappresentariva sotto tutti gli aspetti.

Poi ti racconto una cosa, in occasione della manifestazione dello scorso anno, contro il provvedimento di Alfano che voleva affidare alla Curia di Napoli il “tesoro di San Gennaro” (che appartiene al popolo napoletano da secoli, ndr) mi incontrai con un duosiciliano ebreo sul sagrato della cattedrale di S.Gennaro, anche lui in difesa della appartenenza popolare del tesoro di un santo cattolico: tutti per una (Patria), una (Patria) per tutti!

Insomma la comune difesa delle pertinenze identitarie napolitane, a prescindere dalla appartenenza religiosa.

Come coniughi il tuo essere musulmano con una certa parte del mondo meridionalista che crede nella supremazia del cristianesimo ed è intollerante verso l’Islam?

Con tanta pazienza. Diciamo che ci sono abituato, dopo 38 anni.
Devo dire che in questi ultimi 10 anni di frequentazioni meridionaliste,  non ho mai avuto cattive esperienze dirette. Tutti mi hanno sempre considerato uno di “loro”, come tra esseri umani, quali siamo. A cominciare dal compianto don Massimo Cuofano ( un sacerdote da anni votato alla causa meridionalista, ndr) con il quale c’era un rapporto di reciproca stima.

Su Facebook, invece, le incomprensioni sono dietro l’angolo ed è più facile “litigare”. Qualcuno mi ha cancellato dalle sue amicizie, qualcuno l’ho cancellato io. Specie quelli che condividono bufale padane e razziste che non dovrebbero far parte del nostro modo di essere.

Grazie Giovanni, Shalom , Salam Aleikum, Statt ‘Bbuon.