Isaia Sales: familismo amorale al Sud? Una teoria superficiale, banale e indimostrata

Sul Mattino di oggi, il giornalista e scrittore Isaia Sales pubblica un interessantissimo articolo volto a smentire una volta e per tutte, se del caso, l’associazione tra la teoria del familismo amorale (“superficiale, banale ed indimostrata”) elaborata da Edward Banfield nel corso degli anni 50 e la povertà e la miseria presenti al Sud. Ponendola anche come radice dello sviluppo e della nascita delle mafie. Tanto che come sosteneva lo psichiatra statunitense Irvin Yalom, la forza di una credenza non ha nessun rapporto con la sua veridicità.

Ma torniamo a ritroso nel tempo. Come nasce la teoria del familismo amorale?

Banfield si reca con la moglie di origini salernitane (del resto lui, a differenza della moglie, non conosceva l’italiano e neppure l’idioma locale) in un piccolo paese della Basilicata, Chiaromonte (poco più di 3000 abitanti). Nome che nel proprio studio diventa Montegrano.

Scrive Sales:

Banfield pubblicò i risultati della sua ricerca in un librouscito negli Usa nel 1958 dal titolo The moral basic of a backward society (Le basi morali di una società arretrata). [..]
Banfield propose una spiegazione «culturale» del perdurare dell’arretratezza meridionale: il Sud è in condizioni di ritardo dello sviluppo perché la popolazione non è in grado di formulare strategie collettive per reagire alla povertà. Questa mancanza di reazione è dovuta alla presenza di un particolare ethos, cioè appunto al «familismo amorale», che facendo concentrare gli interessi, gli affetti, le attenzioni, le preoccupazioni solo all’interno del proprio nucleo di sangue, bloccherebbe qualsiasi azione collettiva per migliorare la situazione.

 

In parole più semplici il modello Chiaramonte serve a Banfield per giustificare l’arretratezza dell’Italia meridionale (e poi anche di quella di alcune realtà presenti sul suolo americano) adducendo l’egoismo della realtà “familiare”, e quindi del tornaconto particolare e personale, a causa determinante. La comunità manca di senso civico e coopera con gli altri  membri della medesima solo se ne ottiene un vantaggio per sè e per il proprio “clan” familiare.

Le condizioni di vita, le politiche nazionali, i rapporti di proprietà, i contadini tenuti in condizioni bestiali, secondo Banfield, non avrebbero contribuito in alcun modo all’ arretratezza del paesino lucano e quindi del Sud.

L’autore americano, in realtà, come sostiene Franco Ferrarotti, aveva già elaborato qualche anno prima la teoria del familismo amorale e gli occorreva solo un piccolo comune dell’Italia meridionale per giustificare la scoperta.

Continua Sales:

Rileggendo oggi questa interpretazione sulle cause della miseria conta-
dina del Sud d’Italia di quegli anni, appare ancora più incredibile che essa abbia avuto tanto seguito e sia ancora oggi usata come passepartout
per ogni interpretazione dei mali meridionali e soprattutto come causa
del divario con il Centro-Nord. Come si poteva mettere sullo stesso piano «povertà economica e barbarie interiore»? Banfield lo fece ed ebbe successo, uno straordinario successo con una teoria al limite del razzismo.

 

Sales dimentica le basi razziste su cui si mossero certe azioni politiche (e legislative) e certi comportamenti militari al Sud nel corso del processo di “unificazione”. E’ forse moralmente esecrabile anteporre gli affetti familiari o personali a quelli di estranei? Sales cita a tal proposito il caso di intere dinastie familiari che negli Stati Uniti ed in Italia, talvolta con regole e logiche di clan impenetrabile, hanno regolato gli interessi propri ed altrui su base familistica. Dai Bush ai Clinton, passando per i Kennedy e gli Agnelli in Italia. Qualcuno ha ricondotto a costoro logiche da familismo amorale? No.

Conclude Sales:

Indagini anche recenti hanno dimostrato come il ruolo della famiglia
(intesa come solidarietà all’interno del gruppo familiare) sia più forte in molte nazioni europee che nello stesso Mezzogiorno. Ad esempio in Irlanda e negli Usa. In particolare vanno letti gli studi al riguardo di Loredana Sciolla e di Emanuele Ferragina.

 

Per quanto riguarda il familismo amorale e la correlazione con la nascita delle mafie, a voler ascoltare Banfield, Chiaromonte (e la Basilicata) avrebbe dovuto costituire una capitale del crimine organizzato. Ed invece, secondo quanto riporta lo scrittore napoletano, in 60 anni, si sono verificati solo un omicidio e tre tentati omicidi. Gli autori? Tutti scoperti.

PS: a dimostrazione di tutto ciò, negli ultimi anni casi, di familismo amorale che hanno intrecciato malaffare, politica e finanza, hanno, del resto, coinvolto famiglie del Centro Nord. Continuare a rendere generali ed astratte fattispecie che riguardano l’individuo e non il contesto geografico potrebbe aiutare. E invece…

 

2 Risposte a “Isaia Sales: familismo amorale al Sud? Una teoria superficiale, banale e indimostrata”

  1. Ah bè, isaia sales è di Pagani..i giudizi dati su un popolo da un suo appartenente non contano nulla. Quello che conta è il giudizio esterno, come può essere quello di un Americano,di un Inglese, di un Tedesco ecc.

    1. Se avessi letto l’articolo avresti compreso che la teoria è stata criticata e confutata anche dai tuoi conterranei

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