La Concordia? E’ naufragata causa dialetto napoletano

La notizia viene direttamente da Il Giornale, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino. Il caso è chiuso. Spiegato il motivo, reale del naufragio della Concordia.

Schettino come il giudice di cassazione Esposito viene accusato di scarsa personalità non già per il merito di una azione a dir poco discutibile (e nel caso di Schettino, scellerata) posta in essere, ma perchè parlava in napoletano.

Un lettore si fa portavoce della decisiva tesi che spiega senza ombra di dubbio perchè  la Concordia sia affondata. La TESI DEFINITIVA.

“La telefonata del comandante Schettino alla compagnia Costa – esordisce il lettore, che si firma Nerio Fornasier e scrive dall’Ile de France – mi ha sconcertato per il linguaggio poco professionale e in pessimo italiano”.

 

Ed ancora:

Siamo sicuri – continua Fornasier – che sia stato a scuola un comandante che si esprime in un italiano fortemente dialettale e che, forse anche a causa di ciò, ha causato una tragedia?”. Come se non bastasse, ecco il finale: “Risulta inoltre che il pilota al timone era indiano: non sarà che Schettino si è espresso male e il pilota ha capito peggio?”.

 

Chapeau! Ma come diamine hanno fatto gli inquirenti a non pensarci prima?

Come scrivevo un pò di tempo fa, gli accadimenti finiscono sempre per superare le nostre stesse capacità di sceneggiatura.

Il napoletano, lingua e non dialetto secondo l’Unesco, assurge, ancora,  a termine comparativo di minoranza. Addirittura con presunzione di minorità, letale per la collettività. Una sorta di handicap preterintenziale.In una precisa strategia di comunicazione e di ribaltamento della realtà.

In parole povere: se vuoi fare il comico (anche decadente) o l’attore, parla pure napoletano. Ma per carità, evita di fare il magistrato, il principe del foro, o il comandante della nave.

In una preoccupante scansione degli accadimenti, gli italiani sono avvertiti, occhio alla lingua parlata dall’autista dell’autobus, del fattorino, del pilota (sarà per questo che bar e call canter cercano aspiranti con “preferibilmente accento del nord”, come succeso a Firenze e a Pozzuoli). E occhio soprattutto a quei furbastri dissimulatori che si camuffano l’accento.

La lingua napoletana è provvisoria e catastrofica. Per questo motivo sono sempre aperti i nostri corsi di bergamasco avanzato e valdostano per principianti. Con un piccolo sovrapprezzo anche un passaporto farlocco con cittadinanza padana. Oltre ai disoccupati meridionali in cerca di lavoro il corso è consigliato soprattutto ai candidati meridionali alle elezioni europee in quei partiti dove il “terùn resta sempre un terùn”.

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