La discriminazione territoriale delle assicurazioni

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(clicca per ingrandire l'immagine)

 

Un nostro vecchio cavallo di battaglia: la dimostrazione della discriminazione scientifica da parte delle compagnie assicuratrici nei confronti degli automobilisti del Sud.

Sfogliando le pagine del blog troverete vari post al riguardo, ma quest’oggi, a supporto, le puntuali tabelle de L’Extraterrone.

Ecco quanto scrive a supporto:

Tempo fa ho riportato i dati sugli incidenti stradali e sul valore delle truffe automobilistiche nei confronti delle Compagnie Assicurative. I dati ex ISVAP (oggi ISVAS) sui “sinistri connessi con reati 2011” parlano chiaro: le truffe RCA sono molto più diffuse al Sud rispetto al resto del paese. È questo l’appiglio per giustificare la differenza dei costi delle assicurazioni in molte delle province del Mezzogiorno. Come al solito, ricordo che i dati sul valore dei premi erogati per le truffe ed il numero di reati non sono legati a sentenze della magistratura, bensì è una sorta di “autocertificazione” delle Compagnie Assicurative; praticamente se la cantano e se la suonano da soli.
Supponiamo che i dati “reali” siano quelli; allora, secondo l’ANIA e l’ISVAP nel 2011 in Italia si sono commessi reati per circa 281,9 milioni di euro così ripartiti: Nord 48,4, Centro 38,8 e Sud 194,7 milioni.
A questo punto comincia il giochino: ma quanto guadagnano realmente le Assicurazioni con la differenziazione territoriale delle tariffe per questi 281,9 milioni? È ovvio che i dati che sto per presentare sono solo una stima dell’intervallo “speculativo” sulle RCA e limitato esclusivamente alle autovetture (mentre le truffe sono riferite a tutti i veicoli terrestri).
Il punto di partenza è la definizione del costo di una RCA per ciascuna provincia italica. Ho tenuto in considerazione i dati forniti in uno studio di Cittadinanza Attiva (vedi link a margine) e dati da me cercati su un preventivatore online; i casi considerati sono 3:

1) Adulto in prima classe bonus-malus, maschio, auto 1.300 cc
2) Ragazzo in 14 classe bonus-malus, maschio, auto 1.300 cc
3) Adulto 30 anni (12 di guida), prima assicurazione FIAT Punto 1.200 usata, ricovero in box

(i primi sono quelli dello studio dell’associazione di consumatori, mentre il terzo caso è quello dei miei dati… una noia mortale)
Praticamente: il caso 1 riguarda l’automobilista virtuoso che non fa mai incidenti, mentre il caso 2 riguarda l’altro estremo, ovvero una delle categorie che paga di più.
Tra i dati a disposizione sul costo delle RCA ho considerato l’assicurazione più conveniente e non il valore medio che tanto piace all’ISTAT. Non conosco nessuno che cerchi l’assicurazione “media”; generalmente tutti noi stipuliamo l’RCA più conveniente, cioè quella che costa di meno.
Dei dati di tutte le province d’Italia ho estrapolato quella con il costo minore (Aosta, sempre). Le Compagnie Assicurative non regalano niente a nessuno, per cui è quello il mio valore di riferimento. In tutte le province dove si paga di più c’è la “speculazione” sul costo della RCA.
Partiamo da un presupposto: l’assegnazione di una classe di merito è funzione degli stessi parametri per tutti gli automobilisti e su tutto il territorio nazionale; ad un attestato di rischio “personale” (ovvero legato a come si guida) corrisponde però una tariffa “territoriale” (cioè la fortuna di risiedere o meno in un punto della cartina geografica).
Per ciascuna provincia ho sottratto il costo effettivo della RCA con quello minimo dei fortunatissimi valdostani definendo il valore della speculazione per ciascuna Assicurazione stipulata. A questo punto ho moltiplicato la “speculazione unitaria” per il parco di autoveicoli della provincia (dati ACI 2011). Facendo gli stessi conti per il caso 1 e 2 ho ottenuto il dato di quanto le Assicurazioni “speculano” nel caso in cui fossimo tutti ottimi automobilisti (caso 1) e nel caso in cui fossimo tutti delle schifezze di guidatori (caso 2). Il caso 3 lo riporto solo per dare un motivo alla mia ricerca personale (sottolineo che sono dati reali).
In tabella ho riportato i valori ottenuti facendo le medie pesate delle province in modo da avere dei dati su base regionale.
Allora, ecco la risposta alla domanda iniziale: “quanto ci guadagnano le Compagnie Assicurative a discriminare gli utenti su base geografica?”:

1) da 1,7 a 3,1 miliardi di euro al Nord
2) da 1,7 a 3,0 miliardi di euro al Centro
3) … rullo di tamburi… da 4,3 a 12,8 miliardi di euro al Sud e nelle Isole

Bel modo per recuperare i 282 milioni di euro. E tutto questo considerando solo gli autoveicoli (L’extraterrone)

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