La mappa del razzismo in Italia: “terrone” ancora forte in Lombardia

Immagine di Vox

Più di un anno di lavoro, otto mesi di monitoraggio della rete Twitter, quasi 2 milioni di tweet estratti e studiati. Il risultato è la prima Mappa dell’Intolleranza in Italia: un progetto che, voluto da Vox- Osservatorio italiano sui diritti (organizzazione no profit che si occupa di cultura del diritto), ha visto la partecipazione delle università di Milano, Roma e Bari. Il progetto mira a identificare le zone dove l’intolleranza è maggiormente diffusa – secondo 5 gruppi: donne, omosessuali, immigrati, meridionali diversamente abili, ebrei – cercando di rilevare il sentimento che anima le communities online, ritenute significative per la garanzia di anonimato che spesso offrono (e quindi per la maggiore “libertà di espressione”) e per l’interattività che garantiscono.

Si scopre ad esempio che se nel centro Italia il “nemico” più insultato è il “muso giallo”, complice la forte immigrazione asiatica, in Lombardia l’oggetto delle ostilità è l’immigrato, nella fattispecie il “negro” e il “terrone di merda” (oltre allo zingaro), secondo quello che riporta Vox”, alla faccia di una emigrazione secolare e della presenza forte e radicata di meridionali di seconda, terza, quarta generazione che, non di rado, da vittime diventano carnefici proprio nei confronti di chi arriva dalle stesse aree geografiche dei propri ascendenti.

Sempre in Lombardia è forte il sentimento omofobo, seguono Friuli Venezia Giulia e Campania.

Per quanto riguarda l’antisemitismo le regioni col maggior numero di tweet risultano essere quelle del Centro Italia: fenomeno in evidenza soprattutto nel Lazio e nel centro Italia. Va segnalato un picco significativo in Abruzzo, nell’area tra L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo. 

Le offese contro le donne? Gli epiteti deprecabili come “quelle baldracche”, siano più forti nella padania lombarda e in Campania, oltre che in Puglia e Friuli Venezia Giulia.