La multinazionale dello snack che parla napoletano

mm-600x412C’è una grande multinazionale dello snack di cioccolato, emblema della globalizzazione: stesso prodotto per il villaggio globale pubblicizzato alla medesima maniera. Con una eccezione che si concede, elevando a particolarità una città, tra tutte quelle dell’advertising mondializzato, reso indistinto ed indefinito.

C’è un rapporto unico e particolare tra la città di Partenope e questa multinazionale dello snack, con la prima che, pur serbando un bagaglio enogastronomico unico e particolare, in un rapporto di reciprocità, si concede un’eccezione proprio nei confronti della multinazionale di cui sopra nel giorno dell’epifania.

Tutto è iniziato quando la nota “big company” ha deciso si sponsorizzare più di 20 anni da l’ultimo Napoli scudettato della storia. Da allora un rapporto unico si è instaurato, talmente unico nel suo genere che per ogni epifania, quando la “vecchina” partenopea riempie le calze di cioccolatini, i cartelloni pubblicitari ammiccano in lingua napoletana proseguendo un rituale vecchio di oltre 20 anni, invitando all’acquisto che unisce l’abitante di Manhattan come quello della Pignasecca, parlando a ciascuno la propria vera lingua.

L’he scigliuta già ‘a cazetta pe chist’anno? Si nun l’he scigliuta ancora curre dint’ ‘e meglie negozie e truvarraie ‘a super-cazetta ***!

 

Così l’idioma napoletano, per tanti occasione di vergogna o dileggio, pretesto per una pubblicità in cui Napoli assurge a termine comparativo di frodi o malaffare, diventa poesia (certo un pò furba e paracu*a), diventa un omaggio da parte di chi, certamente, non vedrebbe il proprio mercato (mondiale) messo in crisi se i napoletani non acquistassero più i propri prodotti.10846219_980919438590172_5585896400973225189_n

La sincerità (quasi un’affezione) della scelta è attestata anche dal fatto che, dopo qualche anno di improvvisazione, l’azienda ha deciso quest’anno di avvalersi, dopo alcuni tentativi di uso scorretto della grammatica, della consulenza di un’associazione culturale per poter offrire un messaggio in napoletano corretto.