“La terra dei Fuochi? Solo superstizione, come il sangue di San gennaro”

Da Identità Insorgenti:

“La cultura della superstizione dietro la bufala (tutta napoletana) della Terra dei Fuochi. Dallo “scioglimento” del sangue di San Gennaro a quello della divisa dei forestali”. Si intola così il pezzo di tal Silvestro Gallipoli, su Il Foglio di ieri, che insulta migliaia di persone che si sono ammalate di cancro in questi anni nel triangolo maledetto e non solo. Un pezzo dove si sostiene che la terra dei fuochi è una fake news, una bufala, una bugia. Un pezzo che ha già suscitato reazioni, anche se non sparate, come quella del professor Antonio Giordano che ha già dato mandato ai suoi legali di querelare il tizio in questione. Che tutto è  fuorché un giornalista. Noi abbiamo chiesto invece una replica a qualcuno che ha combattuto la malattia, in questi anni. Lei si chiama Maura Messina e la sua malattia l’ha raccontata in un libro, “Diario di una kemionauta”. Affidare a lei una risposta ci sembrava il modo più vero, sano e giusto di rispondere al disinformato di turno. Che avrebbe certamente fatto miglior figura approfondendo la situazione. O, in caso contrario, tacendo. (L.P.)


 

Tre giorni fa le dichiarazioni del Governatore De Luca hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ad alcuni. Per un momento mi sono detta: forse mi sono sbagliata? Ieri arriva la conferma di tale bizzarra teoria, quando ho letto il pezzo de “Il foglio” sulla “bufala della terra dei fuochi”.

A questo punto ogni dubbio è stato spazzato via: qui ci si trova di fronte ad una palese mala fede.

La mala fede di chi mette in dubbio uno stato di fatto. Mi spiace darvi questa triste notizia: per chi non se ne fosse ancora accorto, purtroppo, la terra dei fuochi esiste e miete vittime innocenti.

Invito gli increduli a farsi una passeggiata dalle nostre parti, venite a respirare l’aria avvelenata sprigionata dai roghi tossici, a contare i morti, fate un giro negli ospedali e perderete il conto degli ammalati.

Qualche settimana fa ho scritto questo pensiero:

“Sto morendo in terra dei fuochi
Ogni giorno apro gli occhi felice di essere viva. Poi mi ricordo che se sono viva devo respirare, una banalità in effetti… Ma cosa sto respirando?
Respiro l’aria inquinata che lenta corrode pezzi del mio futuro.
Sto morendo, consapevole di star costruendo un futuro con la paura di non aver tempo per viverlo.
Sto morendo piano, ogni volta che vedo, leggo e conosco un pezzetto in più della verità sulla devastazione ambientale. Parlo del biocidio costruito a tavolino da tre attori infami: imprenditoria insana, Stato corrotto e malavita.
Mi sono resa conto che quando vedo un fiocco appeso alle porte, spero ardentemente che quella vita nasca e cresca sana.
E lo spero come se quel figlio fosse mio.
Sto morendo mentre vedo che in fondo non importa a nessuno… non importa che gli esseri umani stiano cadendo uno alla volta. Cadono sotto colpi invisibili, ma devastanti.
Muoio lentamente, consapevole.
Lotto per mantenere una parvenza di sanità mentale rinfrancata da un sorriso sincero figlio della certezza di “essere fortunata”, nonostante tutto.
Fortunata di aver ancora la possibilità di vivere… ma se sono viva devo respirare”.

Sono Maura Messina, 31 anni, napoletana e residente a Villaricca (provincia di Napoli) da molti anni.
Nel 2012 mi sono ammalata di linfoma, trattato con chemioterapia e radioterapia.
E anche per questo non tollero assolutamente che si metta in discussione l’esistenza della “terra dei fuochi”.
Esiste un problema gravissimo di inquinamento ambientale e non sono una di quelli che mettono la testa sotto la sabbia.
Per fortuna la sindrome dello “struzzo” ha colpito poche persone, ma sono molto preoccupata per l’informazione distorta che in questi giorni mira a stravolgere la realtà.
Non è possibile che si dimostri così tanta mancanza di umanità, perché solo una cosa del genere può spingere qualcuno a scrivere che la “terra dei fuochi è una bufala”.

Vorrei poter gridare a tutti che in realtà si tratta di una farsa, ma non è così.

Leggete i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità circa la salute infantile:«è emerso un quadro di criticità meritevole di attenzione», in particolare «si sono rilevati eccessi nel numero di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori, e, in entrambe le province, eccessi di tumori del sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 anni»(volume Mortalità, ospedalizzazione e incidenza tumorale nei Comuni della Terra dei fuochi in Campania-2 gennaio 2016). Il documento fa riferimento alla situazione epidemiologica nei 55 comuni delle province di Napoli e Caserta definiti, appunto, dalla legge del giugno 2014 come “Terra dei fuochi”.

Riporto qui la dichiarazione dei “Medici per l’ambiente” (Isde) a seguito delle ultime affermazioni dal governatore De Luca. Isde dichiara «In questa regione nel decennio 1993-2012 le malattie oncologiche pediatriche sono cresciute a velocità doppia rispetto all’andamento del Paese».

In terra dei fuochi non ci si ammala a causa di errati stili di vita, la dimostrazione è data proprio dall’incidenza dei tumori nei bambini. Per logica è ovvio che ai bambini molto piccoli non si può imputare alcuno “stile di vita” scorretto.

Questi sono dati.
Questa è la realtà.
Qui si muore davvero.
Attenzione alle bufale, quelle vere.

Maura Messina