Le mirabolanti arrampicate sugli specchi dei deputati meridionali sulla questione “zero asili nido”

Meravigliosa coreografia di “arrampicate sugli specchi” quest’oggi, dalle pagine de Il Mattino, dove Marco Esposito ha raccolto le giustificazioni dei parlamentari meridionali, presenti (meglio assenti e silenti) nella Commissione Bicamerale per il Federalismo.

Intervistati dal giornalista partenopeo sulle ragioni di scelte silenti , quindi, accondiscendenti, in materia di distribuzione delle risorse per istruzione ed asili nido sulla base della spesa storica, hanno così risposto.

Antonio Milo, Noi Sud, campano, dice di essersi dimesso dalla vicepresidenza della Commissione, ben 4 mesi fa. Eppure dal sito risulta ancora lì (secondo una collega modenese del PD è strano visto che gli aggiornamenti sono molto tempestivi).

«Io mi sono dimesso quattro mesi fa perché lavoro meglio in commissione Bilancio dove non ci si limita a dare pareri e sto conducendo battaglie di cui magari i giornali non danno conto». Ed ancora «Io non ci volevo neppure andare in quella commissione e mi hanno pregato per ragioni di area. Poi dopo la polemica estiva sul fatto che non ero mai presente mi sono dimesso» Ma la chicca del vicepresidente ob torto collo, che assicura di lavorare per i cittadini fino a tarda notte a differenza di tanti colleghi che vanno a cena, è questa:

“Quello che sta facendo il governo per il Sud è vergognoso, bisogna insorgere”.

Marziali e virili propositi battaglieri. Senza insorgere sarebbe bastato semplicemente esercitare il proprio ruolo in commissione.

Domenico De Siano, Forza Italia, campano: «All’inizio c’ero in quella commissione ma non ho mai partecipato e non ne faccio più parte» anche in questo caso dimissioni ad insaputa degli atti, visto che risulta ancora presente. Poi la chicca: forse sono stato sostituito da Milo (che è il vicepresidente non più tale a sua insaputa, di cui sopra). Insomma tutto sotto controllo.

Cosimo Latronico, lucano ammette le proprie responsabilità: «È vero, ne faccio parte e non ho mai partecipato, perché cosa è successo?». Chapeau. Latronico giustifica la propria assenza con la presenza, assidua,  in Commissione Bilancio.

Insomma tutti a seguire la Commissione Bilancio e nessuno presente in quella che disegna bozze e prospettive del Paese che sarà, tanto che, per fare un esempio, i deputati eletti nelle regioni settentrionali sono stati sempre attivi e presenti. Il più meridionale era di Ravenna. Presenti e trasversalmente compatti nella difesa del proprio territorio.

Quello che non hanno fatto i deputati meridionali, nonostante anche i loro colleghi come ammette la stessa relatrice del Pd, Cecilia Guerra, si dividano tra diverse commissioni.

Tra l’altro la Guerra ammette candidamente ad Esposito: .«Noi siamo stati unanimi nelle critiche al processo di federalismo. Capisco che sugli asili nido è stata fatta una scelta per evitare una redistribuzione molto forte di risorse» ed aggiunge «Non avevamo molti margini d’azione.» La Guerra sostiene che le criticità sono state segnalate e che (clamoroso)«non sono stati misurati davvero i fabbisogni». Di chi dunque la colpa di un “pasticcio” riconosciuto come tale da tutti e a cui nessuno ha ancora posto rimedio?

Secondo Marco Esposito + il Parlamento che ha approvato la prima applicazione dei
fabbisogni standard per i Comuni sul 20% dei trasferimenti a partire di quest’anno.