Le Terre dei Fuochi

Voi non lo ricorderete, molti neanche lo sapranno, ma al principio di questo blog, il sottoscritto ebbe alcuni vivaci scambi di battute ed opinioni con i vari Adinolfi, Velardi e Rondolino. La meglio gioventù dell’opinionismo (o sociologismo?) italico, a trazione geomanichea, secondo cui i campani avrebbero dovuto ripulire a proprie spese la cosiddetta, tristemente, “Terra dei Fuochi”. La ragione addotta da costoro? Il fatto che ci sarebbe stata la connivenza della popolazione locale al patto tra alcuni imprenditori (tantissimi del Centro e del Nord Italia) e la monnezza locale per interrare e smaltire rifiuti in maniera illegale.

E quando qualcuno, come il sottoscritto gli faceva notare, che fare “i galli sulla monnezza” non sarebbe servito a nulla, perché, in realtà, quel cancro aveva già iniziato a divorare anche quei territori privi della presunta omertà terronica, facevano spallucce e si giravano dall’altra parte.

I colletti bianchi del malaffare, a settentrione non esistono (sic!).

Qualche forza politica, ora al governo sosteneva, addirittura, l’inesistenza delle mafie in quel di patania. Una sorta di incomprensibile ingenuità e assenza di connivenza del tutto aliena alla realtà ed alla cronaca giudiziaria.

Ed infatti, fummo facili Cassandre, come dimostra l’immagine tratta da “Il Fatto Quotidiano”.