Liguori parla di corda a casa dell’impiccato

Allora allora, ritorno su Paolo Liguori avendo ascoltato attentamente il video, tratto da una trasmissione mattutina di Mediaset.

Liguori dice che in certi territori ci sono le mafie perchè c’è consenso (più o meno inconsapevole).

Altrimenti ci sarebbe la camorra dapperttutto e non c’è dapperttutto.

Bene. Liguori così inveiva verso i cittadini della Terra dei Fuochi, accusandoli (accusandoci) pure d’essere camorristi inconsapevoli

Seguiamo il paradosso liguoriano. Se ci sono presenze mafiose nel territorio X è colpa  del consenso inconsapevole dei cittadini Y. Potrebbe essere giusto.

Ora se tale principio è generale e astratto, e  non è ad personas, come dalle parti vicino a Liguori sono abituati a fare, buona parte dei cittadini italiani è indiscutibilmente mafiosa.

Provo con voi un breve excursus geografico giusto a titolo esemplicativo, seguendo le teorie dell’ex militante di LC.

Sono mafiosi i cittadini di Sedriano, Desio, Buccinasco, comuni sciolti per infiltrazioni mafiose nella sola Lombardia (fonte Quotidiano di Sicilia). Se ha attecchito è, come sostiene il giornalista, anche perchè lo hanno permesso i cittadini.

Roma, la citta di Liguori, è considerata dalla criminalità organizzata “città aperta” e sono presenti un pò tutti i fenomeni mafiosi, anche quelli internazionali. Se ha attecchito, per Liguori, sono mafiosi anche i romani.

In Liguria sono stati sciolti per mafia nel 2011, Bordighera, e nel 2012, Ventimiglia, (fonte rivistapaginauno.it) Per Liguori mafiosi anche i cittadini di queste cittadine liguri.

L’Emilia Romagna, malgrado la crisi economica, rimane una delle regioni italiane con il reddito più elevato. Deve il suo successo a uno sviluppo omogeneo dei vari settori produttivi sia industriali che agricoli e alla presenza di piccole e medie imprese; intensi scambi commerciali e un turismo fiorente completano il quadro. Così come notevoli potenzialità di espansione e arricchimento sono rappresentate dalle grandi opere quali l’Alta Velocità, le tangenziali, le nuove corsie dell’autostrada che interessano le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna. Potenzialità che non potevano certo rimanere ignorate dalla mafia. (fonte rivistapaginauno.it). Mafiosi anche loro.

Per un approfondimento dettagliato ecco il link: http://www.rivistapaginauno.it/mafia-al-nord2.php.

Ed è inutile, per combattere il fenomeno,trincerarsi dietro il solito refrain lombrosiano sul fatto che le mafie siano state condotte al nord dai meridionali. O che si tratti di un fenomeno solo regionale. I tentacoli si spandono se c’è interesse, tolleranza ed acquiescenza anche di qualche mela marcia indigena che si vende per interesse o sete di potere (nel 2010 la Bocassini, ad esempio denunciava l’omertà degli imprenditori lombardi) A meno di non voler immaginare un mondo fatto solo di mafiosi meridionali che da soli controllano il cosmo con la compiacenza di soli meridionali. Non è così. E non lo dico io, ma le sentenze di questo Stato. Se c’è interesse a condurre degli affari insieme (affiliati e non), che tu sia del Nord del Centro o del Sud, non importa sarai comunque mafioso. E non importa neanche che tu sia in giacca e cravatta, senza imbracciare la lupara o indossare una coppola. Altrimenti un fenomeno non attecchirebbe. Resterebbe una realtà da bande di strada e basta (fonte Carmine Schiavone). Che poi è quello che Liguori rimprovera ai cittadini della Terra dei Fuochi. Finendo per contraddire se stesso, con le sue stesse allusioni. Geniale.

Poi una domanda lecita (che è una trave nell’occhio), c’era una villa, in quel di Arcore, dove si intratteneva uno stalliere che stalliere non era. Le cronache giudiziarie sostengono che fosse un mafioso, d’un certo livello, anche. Ed un senatore condannato in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa: la sentenza[2] considera il senatore il tramite intermediario tra Mafia e Mr B (fonte Wikipedia). Quest’ultimo da quanto mi pare di ricordare, non è proprio nato e cresciuto a Giugliano o Qualiano.

Per la teoria del giornalista, mafiosi tutti e tre, o sbaglio? E questo a prescindere dalle sentenze, tra l’altro.

Ciò al netto di tutte le considerazioni sulle denunce e segnalazioni effettuate, di cui v’è ben nutrita documentazione anche nelle mani dell’Autorità Giudiziaria.

Qui il video

[banner network=”adsense” size=”468X60″ type=”default”]