Ninco Nanco nei racconti di William Henry G. Kingston

«Il governo italiano ci manda contro la forza a perseguitarci; ebbene, facciamogli vedere fin da oggi che noi non abbiamo intenzione di prestargli obbedienza. »

Nicola Summa da Avigliano, Basilicata. Noto come comandante Ninco Nanco. Brigante per la storiografia risorgimentale un delinquente dedito a pratiche discutibili. Un patriota ed un eroe per chi lottava nella difesa della propria terra da un esercito invasore. Un eroe per chi lottava contro i soprusi dei latifondisti e dei ricchi proprietari terrieri.
Fiero luogotenente di Carmine Crocco. Fotografato dopo la morte, come un trofeo. Reso celebre dalla pellicola di Pasquale Squitieri, in un film escluso dai circuiti televisivi e cinematografici italiani: “Li chiamarono Briganti”.
Immortalato nella meravigliosa canzone di Eugenio Bennato: Ninco Nanco.
Ma quanti sanno che il feroce lupo cattivo, Ninco Nanco, colpì nel 1867 perfino la fantasia di uno scrittore inglese,  William Henry G. Kingston, che lo rese protagonista di uno dei suoi racconti per ragazzi?  The Neapolitan Brigand.
Descritto come un gentleman dell’ancien regime caduto in disgrazia per avverso fato che , come un fuorilegge, si guadagna da vivere rubando ai ricchi ed esaltando un senso di profonda solidarietà all’interno della banda. “No Fighting among friends”.
Al di là della descrizione di Ninco Nanco, colpisce il fatto che, mentre le teste dei briganti venivano portate al museo di Lombroso, in Inghilterra diventavano personaggi dei racconti per ragazzi.
Schizofrenia storiografica.
Se volete dilettarvi con la lettura alla pagina 244 di questo libro potete trovare il racconto in inglese:

il Libro

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