Paola Dama, Terra dei Fuochi: oltre il 60% dei suoli inquinato? Falso, ecco perchè.

Paola Dama, Dottore di ricerca in oncologia molecolare presso la Ohio State University, che da tempo, come sostiene, si occupa di corretta informazione sul tema della Terra dei Fuochi, in queste ore sta contestando un’anticipazione di Fanpage sui risultati delle analisi dei terreni tra Acerra e Caivano.

Scrive la ricercatrice, contestando la testata online:

Terra dei fuochi: i risultati delle analisi. Ad Acerra e Caivano oltre il 60% dei suoli è inquinato

In merito a questo titolo, ancora una volta ci troviamo a smentire l’ennesimo tentativo di disinformazione.
Premesso che ancora oggi, pur in presenza di una chiara e definitiva sentenza di Cassazione, si pretende di classificare dei terreni agricoli sulla base del superamento o meno delle CSC (concentrazione soglia di contaminazione),mancando la definizione dei valori di fondo (es. berillio o zinco). Il superamento delle CSC non significa che un suolo è contaminato, un suolo è contaminato solo se supera la concentrazione soglia di rischio CSR.

Si manipolano i numeri in modo vergognoso travisando la realtà e lanciando la notizia che “il 66% dei terreni di Caivano e l’87% di quelli di Acerra sarebbero “inquinati”.
Bene, intanto, i terreni controllati dal comitato tecnico ministeriale, sono i 64 ettari delle classi 3, 4 e 5 individuati e riportati sulla GU n. 75 del 31/03/2014. In queste classi, ricadono circa 16 ettari di Acerra ed 8 di Caivano.
Dando per buone le percentuali comunicate, staremmo parlando di circa 14 ettari ad Acerra e circa 6 ettari di Caivano, vale a dire lo 0,40% della superficie agricola di Acerra e l’1% di quella di Caivano. La matematica non è una opinione.

Anche in questo caso, probabilmente la verità è nel mezzo. Intanto, mentre il dibattito prosegue, ci sono due certezze: le bonifiche non sono partite ed i roghi tossici continuano. Amen.