Quando la lega era no tav

 

Commentatori e opinionisti per perorare la causa tav (e non entro nel merito della questione) , continuano ad addurre motivazioni di carattere etnico regionale.

Il Nord operoso vuole la TAV, il Sud nullafacente no.

Ma la rete, oltre che alla memoria di qualcuno, conserva tutto.

Ecco un estratto  da Lettera43 (ma se andate a ritroso fino al 2001 teovate altro, le immagini dell’epoca):

C’era un volta la Lega nord contro l’Alta velocità in Val Susa. Accadeva alla fine degli anni Novanta ed è durata, tra continue giravolte, fino alla fine del 2005. Erano i tempi del Carroccio di Roberto Cota, all’epoca segretario regionale piemontese, e Mario Borghezio, già europarlamentare, che partecipavano alle manifestazioni dei valsusini No Tav, parlando con gli abitanti della zona, con la speranza di cogliere quel voto dei territori che è sempre stato caro al leader Umberto Bossi.
IL VOLTAFACCIA DEL 2001. Era la Lega Nord di lotta e (poco) di governo, che pensava all’autonomia e alle comunità locali, critica verso le imposizioni europee o di Roma ladrona. Ancora adesso, tra i valligiani, circolano i volantini e gli adesivi con un verdissimo Alberto da Giussano e al fianco la scritta No Tav. Ma c’è anche una documentazione molto precisa delle segreterie leghiste, che racconta di come il movimento di Pontida, nel 2001, appena salito al governo, abbia deciso di cambiare atteggiamento all’improvviso su questa vicenda, «mollando» i contestatori della Val Susa.(fonte Lettera 43)