Quando Pino Daniele fu rinviato a giudizio per aver insultato Bossi

Credetemi, nelle ultime ore ho letto una liturgia di idiozie su Giuseppe Daniele che neanche avrei immaginato. Elucubrazioni e speculazioni stucchevoli, inopportune, inutili. Era di destra o di sinistra (un pò come la vasca o la doccia)? Qualcuno lo ha definito garibaldino, qualcun altro mazziniano, un noto quotidiano del Nord, il cui nome inizia con la “L”, ha addirittura pubblicato un sondaggio disgustoso in cui si chiede conto ai lettori di un presunto tradimento di Pino alla città di Napoli (un pò come a domandare, per sillogismo, se pure Virgilio, Leopardi o Pergolesi avessero mai disprezzato la terra natìa)

Come se amare una città volesse dire vivere esclusivamente in quest’ultima. Facciamola semplice, Pinuccio era semplicemente napoletano e fieramente anti leghista, come ha avuto modo di ricordare in maniera infelice anche una pagina di meridionali sostenitori di Salvini (ehh, la sindrome di Stoccolma…)

Quasi nessuno ricorda che Giuseppe Daniele è stato uno dei pochissimi e rari artisti napoletani, insieme a Massimo Troisi, ad aver preso sempre una posizione chiara e netta contro il razzismo verso i meridionali e verso i napoletani, sia pubblicamente nel corso di eventi, che all’interno delle proprie canzoni. A tal punto da essere stato rinviato a giudizio, nel 2007, per aver insultato Bossi, allora leader leghista, durante una conferenza stampa, a Sanremo, all’epoca del festival della canzone italiana del 2001, commentando la performance canora leghista in un ristorante di Napoli.

«Bossi che canta Maruzzella a Napoli? È un uomo di m…, mi fa schifo».

 

Trovatemi ora un solo artista napoletano o meridionale che abbia dato una definizione tanto esplicita del senatùr.

Venerdì il gup Eduardo Brasco di Sanremo ha rinviato a giudizio Daniele, fissando la data di inizio del processo al prossimo 23 gennaio. Il giudice ha così ravvisato in quella frase gli estremi della diffamazione.
Per via di quegli insulti Daniele potrebbe essere costretto a sborsare 500 mila euro, la cifra che i legali di Bossi avrebbero chiesto come risarcimento danni. (Corriere della Sera).

Solo per inciso, oggi apprendo da Gigio Rosa, speaker radiofonico, quello che diffuse il brano Napul’è di cui vi parlavo ieri, prima della partita Napoli-Inter, che sarebbe stata la società sportiva calcio Napoli a chiedere di non riproporre più la canzone di Pino Daniele. Questo scrive lo speaker sul proprio profilo Facebook:

Il Calcio Napoli mi impedì di mettere ancora Napul’è prima dell’ingresso delle squadre in campo. Questo il motivo della fine della mia collaborazione allo stadio San Paolo. Adesso ti onoreranno Pino. Adesso. Solo adesso. Vedrai. Questa città è sempre stata così: ti onora quando è sicura di non poterti dare più soddisfazione guardandoti negli occhi. Ti rispetta in ritardo, ti ignora e poi, quando non ci sei più, ti esalta e ti rimpiange. Tu lo sapevi e ci hai fatto più di una canzone. Grazie e perdonaci se non siamo riusciti ad amarti di più. Per me da oggi, la musica cambia. Gigio Rosa