Quella leggenda metropolitana che alimenta pregiudizi

Nell’immaginario collettivo nazional popolare, molto spesso, per addurre ragioni e motivazioni alla presunta indolenza, furbizia e propensione all’illegalità dei napoletani, viene riproposto l’esempio della maglietta con la cintura di sicurezza disegnata sopra, per ingannare chi ne dovrebbe far rispettare la prescrizione.

Una creazione che, all’indomani dell’introduzione dell’obbligo delle cinture di sicurezza in Italia, secondo la vulgata, sarebbe servita per evitare il “fastidioso” accessorio.

In pochi sanno invece che, quella creazione, successivamente effettivamente realizzata semplicemente come oggetto di culto da vendere online, è nient’altro che una leggenda metropolitana. Mai esistita.

Il frutto di un esperimento di ingegneria sociale. Lo spiegò qualche tempo dopo Claudio Ciravolo, psichiatra ed artefice della bufala:

 

La storia delle magliette con una cintura disegnata sopra, che i napoletani avrebbero inventato per ingannare il vigile, è la prima leggenda metropolitana nata in laboratorio; un esperimento del primo legendmaker della storia della comunicazione che non solo ha permesso di studiare i meccanismi di diffusione e la velocità di propagazione a breve e lungo termine, ma anche di convalidare l’ipotesi di leggende realizzate da abili comunicatori (al sevizio di aziende) a scopi vantaggiosi o per arrecare danno ai concorrenti. E’ stato inoltre molto utile nella comprensione delle dinamiche della smentita. Benché la notizia che si trattasse di una storia falsa abbia occupato grandi spazi su tutti i media del mondo, è ancora oggi, una delle leggende più raccontate.Perfino sulle pagine de L’Espresso in un articolo di un grande giornalista e scrittore come Giorgio Bocca viene (gennaio 2008) considerata un storia vera.

Questa stessa leggenda, a distanza di 10 anni, ha permesso una nuova e importante conquista: la dimostrazione che è possibile utilzzarla in una efficace comunicazione sociale. Il suo inventore, Claudio Ciaravolo insieme con Olympia Pratesi l’ha impiegata come testimonial nella campagna per le cinture di sicurezza che ha realizzato in Italia per il Ministero Lavori Pubblici nel febbraio 99. Dopo anni di campagne in molti paesi del mondo, sulle tecniche più idonee a promuovere l’uso delle cinture di sicurezza esistono ormai moltissimi studi.