Dalla Svizzera: si è sempre terroni di qualcun altro

Anche Salvini è stato fortemente entusiasta per la notizia: la Svizzera pone severe restrizioni ai frontalieri (italiani), col referendum di ieri. Non solo, la Svizzera ha mandato anche il neutralissimo esercito a fare esercitazioni lungo il confine perchè non si sa mai…in caso di disordini.

La campagna elettorale a favore del Si, che poi ha vinto, aveva anche creato esempi come quello in foto, dove tre topi rappresentano, per esplicita dichiarazione dei creatori, Fabrizio, piastrellista di Verbania, Bogdan, romeno dall’occupazione non dichiarata ma facilmente intuibile dalla mascherina che porta sugli occhi, e Giulio, avvocato lombardo.

Insomma, si chiama Nemesi.

Lo scorso Marzo si leggeva:

Fino a quando i “frontalieri”,proprio comei terroni meridionali, s’occupavano dei lavori che gli svizzeri, ticinesi, non volevano svolgere, tutto era tollerato. Ma da qualche tempo  questi, come dichiara il segretario dell’Udc, “stanno progressivamente, occupando posizioni nel terziario dove, finora, la prevalenza era data agli impiegati ticinesi”. Questo perché, secondo, il politico Udc, i frontalieri “accettano retribuzioni che sono, sovente, del 40 per cento inferiori a quelle dei lavoratori indigeni”. Anche se, con una verve diversa, la stessa questione è già stata sollevata dai sindacati, i quali accusano molte piccole e medie imprese italiane, insediatesi nel Canton Ticino, approfittando di agevolazioni fiscali, di praticare del dumping salariale.

Erano gli anni 70 e James Schwarzenbach,conosciuto per la sua campagna contro l’inforestierimento, nota come “iniziativa Schwarzenbach” così dichiarava:

«Sono braccia morte che pesano sulle nostre spalle. Dobbiamo liberarci del fardello. Dobbiamo, soprattutto, respingere dalla nostra comunità quegli immigrati che abbiamo chiamato per i lavori più umili e che nel giro di pochi anni, o di una generazione, dopo il primo smarrimento, si guardano attorno e migliorano la loro posizione sociale. Scalano i posti più comodi, studiano, s’ingegnano: mettono addirittura in crisi la tranquillità dell’operaio (…) medio, che resta inchiodato al suo sgabello» (fonte Wikipedia).

E oggi, mi sento anche io Fabrizio, piastrellista di Verbania, Bogdan, romeno dall’occupazione non dichiarata,  e Giulio, avvocato lombardo. Anche se potrebbero aver votato un partito che mi chiama terrone da 30 anni e che va braccetto con chi oggi li rappresenta come “topi”.

PS: giusto a tal proposito vi ricordate la dotta ironia del sindaco di Berna? (qui)

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10 Risposte a “Dalla Svizzera: si è sempre terroni di qualcun altro”

  1. Giulio avvocato lombardo con lo scudo non è altro che tremonti, all’epoca dello scudo fiscale.
    e poi, tanto per precisare, i frontalieri lombardi in svizzera sono, 50.000, quelli francesipiù di centomila.
    Aggiungo inoltre che se il nord fosse libero, sarebbero gli svizzeri ad emigrare qui, e non il contrario. Parlare di nemesi è assurdo, visto che il referendum non è contro i lombardi, da 5 SECOLI ben voluti in svizzera, ( la popolazione ticinese è di origine lombarda, basta guardare i cognomi)
    ma è contro gli itagliani provienti da altre latitudini, che putroppo risiedono in lobardia e vanno a “lavorare” in svizzera.

      1. Bobo è un pirla, gli svizzeri hanno ragione da vendere.
        Quel manifesto che tu hai pubblicato, è della lega dei ticinesi, fondata dal compianto bignasca. Cercati cosa diceva bisgnasca sul nord e sul sud italia…
        per la lega dei ticinesi il problema sono sempre stati i meridionali, non i lombardi. in un articolo apparso sul quotidiano mattino.ch, dal titolo” mafia, a 50 km dal confine si scioglie la gente nell’acido”,( non riesco a linkarlo, lo trovi facilmente su google) gli svizzeri scrivono.” da una decina d’anni l’immigrazione dal sud italia a milano ha ripreso i ritmi degli anni 60.I risultati si vedono. Lamafia, che prima non osava comportarsi come a napoli o a palermo, ormai si sente a casa. E agisce di conseguenza. altro che paura dell’islam, abbiamo le belve umane a due passi dal confine. (………………..) Provateci ad andare adesso in un locale pubblico di milano, è tutto un “Minchia”, ” Salvatore”, “ci vediamo in centro”. E i mafiosi hanno incominciato a sentirsi a casa…”
        Questi sono alcuni pezzi tratti dall’articolo di mattino.ch. Questo è quello che pensano gli svizzeri dei meridionali, e il vero motivo del referendum.
        Il resto son chiacchere.

  2. QUELLA DELLA SVIZZERA E’ SEMPLICEMENTE LEGITTIMA DIFESA . COMUNQUE E’ BENE SAPERE CHE MOLTI PAESI DELLA PROVINCIA DI VARESE HANNO BEN Più DE 50% DI ABITANTI MERIDIONALI ( LEGGERE I NOMI SULLE PAGINE BIANCHE DI PORTO CERESIO O PONTE TRESA ) . GLI SVIZZERI VOGLIONO SEMPLICEMENTE POTER SCEGLIERE CHI FAR ENTRARE E CHI NO . NOI INVECE ,PUR DI NON PASSARE PER RAZZISTI , LICENZIEREMO I NOSTRI RAGAZZI PER FAR LAVORARE I “MIGRANTI “

  3. Condivido in toto le argomentazioni postate dai nostri fratelli padani (da oggi li possiamo considerare come tali). È la solita campagna di disinformazio e denigratoria dei media nazionali; così come oggi travisano e distorgono la realtá nei confronti dei frontalieri lombardi, altrettanto hanno sempre fatto con i terroni meridionali. Fratelli, benvenuti nel club……

      1. No, tento solo di aiutare i nostri “fratellini” patani, a scendere dal loro piedistallo e calarsi in quella condizione minoritaria che gli compete. Dopo 150 anni era pure ora…

      2. Per quanto concerne la notizia degli svizzeri, la cosa si commenta da sola, ma va dato atto che la loro leggendaria civiltà trova riscontro nella realtà. Per poterti disprezzare ufficialmente, indicono addirittura un referendum, questa si che è superiorità razziale!

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