Razzismo contro i napoletani: una storia raccontata a Rai1

Creato il 23 gennaio 2013 da Ilazzaro

Più volte abbiamo ribadito che c’è una gerarchia di razzismi. Più volta abbiamo lamentato il fatto che in tale gerarchia il razzismo contro i napoletani ed i meridionali, abbia un posto, anche in questo caso, poco importante. Liquidato a goliardia e barzelletta. Uno sfottò.

Dai cori negli stadi alle dichiarazioni di ex esponenti di governo, è un fiorire di insulti ed invocazioni al Vesuvio ed all’Etna.

Il problema è che l’insulto razzista verso i meridionali, ormai endemico nella società italiana a certe latitudini, è diventato inostenibile. Vi riportiamo un episodio gravissimo, accaduto in veneto, di cui si è parlato questa mattina ad Uno Mattina, nelle rubrica Storie Vere.

Un ragazzino nato a Vicenza, di madre napoletana, insultato e chiamato “monnezza”, spinto a rinnegare la madre (“se tu sei di Napoli, io non posso avere i miei amici”). Costretto a subire violenza fisica e psicologica, fino a dover poi cambiare scuola. Episodi di bullismo di stampo razzista.

Riporto il video senza commenti, anche come risposta ai ben pensanti che richiedono le fonti.

Sia questo da monito a chi fa finta di non vedere e non sentire. Sia da monito per presunti educatori e presunti uomini dello sport e delle istituzioni, perchè noi giovani e genitori meridionali, non siamo più disposti a tollerare certe manifestazioni che di goliardico hanno solo la giustificazione che puntualmente incontrano.

Ed è la dimostrazione che da fenomeno di Ultras da stadio, diventa realtà che trascende i limiti delle curve. Diventando altro.

Dal minuto 15:43 parte la storia ecco il video:

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