Renzi: se il Sud fosse come il Nord avremmo un gran bel pil

Se la buonanima di mio nonno avesse avuto tre ruote, sarebbe stato un meraviglioso Ape car. Se il Sud fosse stato come il Nord avremmo avuto un pil meraviglioso. Più “pil” per tutti. Parola di monsieur de La Palisse, Matteo Renzi, che nel corso della cena da mille euro per finanziare il Pd (lontani i tempi delle grigliate per raccogliere fondi alla festa de l’Unità), si è pronunciato.

Queste le parole del Renzi così come riportate da Milano Today:

“Se avessimo il Sud in linea con il resto del Paese, avremmo un pil positivo. Ma ci sono due Italie. C’e’ l’Italia che viaggia a ritmi pazzeschi e quella che per anni e’ stata abbandonata”

Ora, altrettanto lapalissianamente, ci aspetteremmo che per invertire la tendenza si smetta di abbandonare il Sud, in modo da avere un pil migliore e da vivere tutti felici e contenti dalle Alpi a Lampedusa.

Ed invece se non fosse per quell’1% raccolto grazie alle attività illecite, il pil registrerebbe scarsissimo appeal: il Governo di Renzi non solo ha tagliato, per tre grandi regioni meridionali, il cofinanziamento per i fondi europei (che verosimilmente andranno persi) dal 50 al 25 per cento; non solo i 3,5 miliardi destinati al Sud per il triennio 2015-2018 vengono distratti per finanziare gli sgravi contributivi previsti dall’articolo 12 finalizzati all’assunzione di lavoratori, cui si aggiungono altri 500 milioni per far quadrare i conti con l’UE ma ha anche tagliato fuori il Mezzogiorno da buona parte delle grandi opere (resta soltanto l’ipotesi della cosiddetta Tav Napoli-Bari, subito ridimensionata da Delrio che ha detto che prima dovranno valutare bene l’opera perchè c’è la catena degli Appennini di mezzo, si proprio così, sic!) e dagli investimenti ferroviari (al Nord andranno invece circa 4 miliardi) a ciò è da aggiungere i tagli dei trasferimenti agli enti locali che ha fatto si che le tasse al Sud siano più alte che altrove per servizi che non hanno l’efficienza di “altrove”. Nonostante tutto ciò il buon Matteo ci fa pure il predicozzo lapalissiano che lascia la “questione meridionale”, irrisolta come da 154 anni a questa parte, con i morti che superano i vivi proprio come un secolo e mezzo fa. Ehh, in questi casi, ci vorrebbe proprio un Presidente del Consiglio.