Rondolino, Riotta e il sociologismo da ombrellone: i meridionali non vogliono lavorare

Dopo la pubblicazione dei dati Svimez sulla condizione di un Sud che sta messo peggio della Grecia, un orgasmo di sociologismo da solleone (la colta citazione è del professor Viesti) ha investito alcuni tra i panzer della comunicazione italiana, che si rotolano nello stereotipo e nel luogo comune come fanno i bambini a luglio sul bagnasciuga.

Però siccome io sono emigrante, napoletano e da giugno ad oggi non ho fatto neanche un bagno, lavoro 10 ore al giorno per sorridere alla sublimazione del radical chic italiano che ormai è un misto di leghismo e ormonismo alla Gordon Ramsey, non riesco a non farmi girare i co*****i, quando a 40 e passa gradi leggo il cazzeggio di lorsignori che digitano dallo smartphone di ultima generazione i loro deliri di ovvietà e di haiku lombrosiani, impreziositi dall’auciello bianco di twitter.

In cima alla classifica, di oggi, l’eclettico Fabrizio Rondolino (ex Pci, ex Unità, ex d’ Alema, ex staff Comunicazione Grande Fratello, quello che disse che era colpa nostra se le aziende del nord e la camorra ci avevano messo i fusti tossici sotto al deretano e che quindi avremmo dovuto ripulire a nostre spese) che, al principio della controra (sarà stata la peperonata?) in un PD fighting con Francesco Nicodemo (già nello staff della comunicazione renziana) così, borghezianamente, pontifica (caro Rondolino, non è che perchè mi hai bannato dal tuo profilo twitter non riesco a rubarti comunque uno screenshot, del resto song napulitàn, no?)

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Siccome non m’entrava tutto nello screenshot, Rondolino conclude:

tutti i meridionali ‘fanno il piagnisteo’:è proprio questo il punto.Lo Stato dovrebbe abbandonare completam il Sud perché rinasca

E su questo siamo d’accordo, a tal proposito, quando ve ne andate? “Il negozio è triste e sta sempre qua” come direbbe la buonanima del principe de Curtis.

Al secondo posto Parallelo Italia di Gianni Riotta che da quando ha scoperto che la polemica che ha per oggetto Napoli e il Sud paga, riuscendo a risollevare le sorti di una trasmissione che pare non abbia questo gran margine di ascolti (al confronto quel pasticciere tedesco su Real Time ha un auditel da kolossal), aggiunge apoditticamente:

Icastico il professor Gianfranco Viesti, che lascio a chiosa di questo post:

Ma che sciocchezza: sociologismo da solleone, untantoalchilo

Sic transit gloria mundi ed il giornalismo italiano. E se il Sud sta messo peggio della Grecia è anche perchè mancano i Biagi, gli Zavoli che condussero grandi inchieste nell’Italia post unitaria mostrando quanto avrebbe potuto essere cambiato mentre i grandi partiti nazionali, gli imprenditori (non solo meridionali) e le mafie si mangiavano i soldi della Cassa del Mezzogiorno e degli investimenti. Compresi, di recente, i fondi Fas, che venivano annunciati e destinati al Sud e finivano per essere dirottati al Nord. Ma questo i giornalisti di cui sopra si guardano bene dal raccontarlo. Solo superficialità e pigrizia professionale? La luna consiglia la lettura di Paolo Savona e delle interdipendenze economiche tra Nord e Sud. Perchè se siamo come la Grecia, state pur certi che c’è qualcuno che si è comportato e si comporta come la Germania.

PS: se proprio volete conoscere i giovani meridionali, svegliatevi una mattina, presto, all’alba,  recatevi alla più vicina stazione degli autobus che conduce ai ricchi e livorosi Nord del mondo. Non alle stazioni ferroviarie perchè quelle le hanno chiuse e i treni soppressi. Accompagnateli nei viaggi che li conducono in monolocali dove vivono e cucinano anche in quattro o cinque per dividere le spese. Sempre che abbiano trovato qualcuno disposto ad affitargliele ad oltre mille euro al mese nonostante siano meridionali (se si sono comportati bene, dopo un paio di mesi arriva pure l’idiota commento del padrone di casa “ma sapete che non si vede che siete napoletani”?). Potrete sentire come ultimo pensiero della sera, dopo una carezza alle famiglie via Whatsapp,  una bestemmia puntuale alla vostra agiatezza e alle vostre rendite di posizione. Altro che piagnisteo, siamo incazzati neri.

3 Risposte a “Rondolino, Riotta e il sociologismo da ombrellone: i meridionali non vogliono lavorare”

  1. […] Però siccome io sono emigrante, napoletano e da giugno ad oggi non ho fatto neanche un bagno, lavoro 10 ore al giorno per sorridere alla sublimazione del radical chic italiano che ormai è un misto di leghismo e ormonismo alla Gordon Ramsey, non riesco a non farmi girare i co*****i, quando a 40 e passa gradi leggo il cazzeggio di lorsignori che digitano dallo smartphone di ultima generazione i loro deliri di ovvietà. (continua) […]

  2. D’accordo con il pezzo ma rimedio a una piccola imprecisione: è l’altrettanto grande Peppino a pronunciare la battuta nella parte del barbiere al cliente Totò. Complimenti, sve’

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