SIA: ovvero come discriminare le famiglie di due aree geografiche diverse

di Marco Esposito

A qualcuno potrà sembrare assurdo. Qualcun altro più scafato può replicare che ormai non ci si può sorprendere per niente. Ma ecco come può funzionare il sostegno alla povertà secondo la commissione del governo che si è occupata di contrasto alla povertà. Immaginiamo due famiglie uguali (coppia con due bimbi piccoli) con il medesimo reddito Isee (1.200 euro al mese). Per i paframetri Istat sono famiglie povero ovvero non in grado di acquistare con quella somma il paniere minimo necessario per una vita dignitosa. La proposta della commissione è di coprire la metà della distanza tra il reddito reale e quel minimo vitale. Però l’asticella del minimo vitale è stata fissata astutamente a un livello basso al Sud (1237 euro) e a uno più alto al Nord (1603 euro) senza tener conto per esempio del diverso livello di servizi pubblici. Fatto sta che per dimezzare la distanza da 1200 e 1237 euro alla famiglia meridionale arriva un assegno mensile di appena 18,50 euro. Mentre per dimezzare la distanza tra 1200 e 1603 euro alla famiglia del Nord spettano 201,50 euro al mese. Si chiama “Sia”, cioè Sostegno inclusione attiva. Non possiamo sapere se la proposta sarà prima o poi attuata. Ma sappiamo che le strade per prendere in giro il Sud sono infinite.
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*: giornalista de Il Mattino e portavoce di Unione Mediterranea