Spesa procapite sanità: Bolzano vale due volte la Campania

Immagine La Stampa
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Da tempo su questo blog denunciamo il criterio per l’assegnazione di fondi per sanità e istruzione che si basano sulla “spesa storica” (riprendendo le battaglie di Marco Esposito dalle pagine de Il Mattino), per cui più hai speso in passato e più ti viene assegnato per il futuro, criterio che si fonda sull’errato assunto che se uno ha sempre necessitato di 100 euro, debba continuare a goderne a prescindere dall’uso (e della bontà del medesimo) che ne viene fatto.

Secondo questo criterio la provincia autonoma di Bolzano vale due volte la Campania e la Sicilia. Anche se nelle arene della domenica pomeriggio fa più notizia il costo della siringa di Trinacria.

L’inchiesta della rivista specializzata «About Pharma» su dati della Fiaso, la Federazione di Asl e ospedali, mette in luce gli sprechi evidenziando le mille distorsioni del sistema di finanziamento delle nostre Asl.

Scrive la redazione di About Pharma:

Le inefficienze dei sistemi di finanziamento di Asl e ospedali non aiutano la sostenibilità e la gestione virtuosa della sanità pubblica italiana. In primo luogo perché l’allocazione delle risorse ad Asl e ospedali troppo spesso non è commisurata ai fabbisogni sanitari del territorio né ai costi di produzione dei servizi offerti, rimanendo in gran parte ancorata al criterio della spesa storica. Poi a causa della ripartizione dei fondi spesso fuori dal contesto di programmazione dei Piani sanitari regionali e dall’incertezza sull’assegnazione delle risorse, deliberate a fine esercizio se non nell’anno successivo. E, infine, per le debolezze del sistema di remunerazione tariffaria degli ospedali (Drg) che non copre quasi mai il costo reale delle prestazioni.

Ed ancora:

Soltanto in nove Regioni (Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli, Lazio, Campania, Sicilia, Veneto, Marche e Basilicata) la ripartizione dei fondi tra le aziende sanitarie avviene in un quadro di programmazione definito dai Piani sanitari regionali (Psr). Nelle Regioni sprovviste di un Psr sono le delibere di ripartizione dei fondi che finiscono di fatto per identificare gli obiettivi da raggiungere e “strategiche”. Una “vera programmazione” – spiegano gli autori della ricerca – richiederebbe la “definizione anticipata delle risorse disponibile”, ma così non è “in larga parte dei casi”.

Il presidente della Fiaso mette in evidenza le distorsioni del sistema che si basa sulla spesa storica:

Il sistema di finanziamento è modellato in misura solo marginale sulla valutazione delle risorse necessarie per erogare, in condizioni di efficienza, livelli di salute individuati in sede programmatoria nazionale o regionale, in base al principio dei costi e dei fabbisogni standard”.

Il quotidiano La Stampa aggiunge:

Il sistema non funziona granché nemmeno quando sono le Regioni a spartirsi tra loro i 110 miliardi La logica è quella di premiare chi ha un maggior numero di anziani da assistere. Ma le regioni meridionali la contestano, sostenendo la necessità di spartire le risorse anche in base a un indice di deprivazione, perché chi vive ai limiti della soglia di povertà ha comunque più necessità di assistenza. E poi alcune regioni stornano parte delle risorse sanitarie destinandole ad altre funzioni, altre fanno l’esatto contrario. Così in Abruzzo, Valle d’Aosta, Trento Bolzano si viaggia oltre i 2.000 euro ad assistito, mentre in Friuli ci si accontenta di 1.022 euro.

 Tornando alle singole Asl, oltre a Bolzano in cima alla classifica di quelle che ricevono la dote più alta, sempre superiore ai duemila euro pro-capite, troviamo le aziende di Trento ed Aosta e tutte quelle abruzzesi, seguite con 1.951 euro dalla Asl Roma E. Una pioggia di denaro, rispetto alle 50 aziende che ricevono meno della media nazionale di 1.444 euro, che in parte ha delle spiegazioni. Le Asl abruzzesi ricomprendono anche tutti gli ospedali della regione e la «Roma E», nell’anno di rilevazione dei dati, ha percepito ben sette milioni di ripiano debiti a pie’ di lista. Che poi è un’altra riprova del fatto che più sprechi e più soldi ricevi.

Decisamente sopra la media nazionale di risorse a disposizione per assistito troviamo anche le Asl Torino 2 e 4, rispettivamente con 1.872 e 1.670, mentre ad Alessandria vanno 1.703 euro.

In soldoni la Asl di Bolzano,riceve per ogni assistito dalla sua regione 2.421 euro contro i 1218 della Campania, i 1205 della Sicilia e i 661 della provincia di Pordenone.

2 Risposte a “Spesa procapite sanità: Bolzano vale due volte la Campania”

  1. Tutti soldi loro. A diffeerenza delle regioni del sud, dove quel poco/tanto che c’è è comunque troppo, visto che è pagato dagli altri, cioè da noi.

    1. Da lombardo dovresti incavolarti che una sola provincia autonoma abbia più della tua regione

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