Sud: cresce il numero degli studenti? Tagliamo gli insegnanti!

Secondo Orizzonte Scuola, al Sud aumenta il numero degli studenti. Ci si aspetterebbe, al contempo, un aumento del numero degli insegnanti (sull’idea di costruzione di nuove scuole o ristrutturazione di quelle esistenti ci siamo ormai rassegnati.) ed invece colpo di scena. Il numero degli insegnanti, proprio nel Mezzogiorno viene ridotto.

La Sicilia perde ulteriori 504 cattedre, la Campania 387, la Puglia 340, la Calabria 183. In Basilicata spariscono 58 insegnanti, in Molise 33, in Sardegna 27 e in Abruzzo.

E questo a fronte del quotidiano pendolarismo di docenti, lungo la  direttrice Sud/Nord, talvolta umiliante e dequalificante, che avviene ogni giorno e che ho già avuto modo di raccontare su questo blog.

“La decisione di ridurre ancora il corpo docente assegnato alle scuole del Sud – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – è l’esatto opposto di quello che occorreva fare: nelle Regioni meridionali, infatti, il tasso di abbandono scolastico è altissimo. Alle superiori di Caltanissetta e Palermo supera il 40% di iscritti. Si tratta di in segno evidente di quanto le scuole abbiano difficoltà a scolarizzare e portare alla maturità i giovani del posto. Dal Miur, quindi, dovrebbero rinforzare gli organici, migliorare l’orientamento, creare un collegamento diretto, in accordo con il Ministero del Lavoro, con industrie e aziende”.

“Invece non solo non si attua alcun programma di rafforzamento didattico e orientativo, ma – dice ancora Pacifico – si assegnano meno docenti. Costringendo quelli in servizio ad assolvere un servizio ingrato. E in certi casi impossibile: quante possibilità ha un docente di una scuola di provincia del Sud di imprimere la sua impronta formativa a un gruppo-classe che sfiora, se non supera, le trenta presenze di studenti? Spesso, peraltro, nati e cresciuti in luoghi dove prevale il disagio sociale e culturale. Un altro provvedimento da attuare sarebbe quindi quello di ridurre il numero di alunni per classe. Invece, le ultime disposizioni introdotte dal Miur durante il mandato dell’ex Ministro Gelmini, hanno imposto di alzare i parametri”.

Quello del taglio degli insegnanti nelle Regioni del Sud è un copione già visto. Che da diverso tempo si ripropone in modo ciclico. E che il Ministero dell’Istruzione conferma per il futuro: anche l’anno prossimo, infatti, le scuole del Meridione e delle Isole maggiori subiranno un ulteriore decremento di “cattedre”.

Insomma tra qualche anno ci sposteremo al Nord pure per frequentare le scuole medie, come già avviene per lavorare e per curarci.

E voi credete ancora a chi si abbandona a severe masturbazioni mentali, quando “scende al Sud” per chiedere voti con la promessa di risolvere la “questione meridionale”? Avete mai provato a frequentare una classe di più di 30 alunni?

Senza storia, senza cultura, senza memoria, senza identità, senza scuole. Vedrete, in un sussulto di decisionismo manderanno l’esercito per risolvere pure quest’altra emergenza, come per le altre. Fateci un favore, jatevenne…

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