Taranto: questione Ilva chiusa a “tarallucci” e…diossina

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Per effetto di un provvedimento del governo, la questione dell’inquinamento dell’Ilva si chiude senza alcun risarcimento per la città.

La denuncia è del portavoce nazionale dei verdi, Angelo Bonelli:

” Il tribunale di Taranto nella seduta di oggi del giudice per le udienze preliminari,  ha dovuto prendere atto del decreto del governo sull’Ilva e dell’avvio della procedura di amministrazione straordinaria è ha stabilito che in virtù di questo decreto Ilva spa, Riva Fire e Riva forni elettrici non hanno responsabilità civile  e pertanto sono escluse dal processo ” Ambiente Svenduto ” quali responsabili civili” Lo dichiara il co-portavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che è parte civile nel processo per conto della federazione dei Verdi.

” Questo significa addio ai risarcimenti per la popolazione- denuncia il leader dei Verdi- che non vedrà alcuna giustizia perché i patrimoni e i conti correnti di quelle società potranno riposare e accrescere mentre la città di Taranto muore nei veleni.

Nei prossimi giorni verranno abbattuti 64 bovini perché contaminati dalla diossina. ” continua l’esponente ecologista. “Dei terreni contaminati, delle morti per diossina, dell’economia distrutta non pagherà chi ha provocato l’inquinamento ma lo stato ovvero i cittadini.  Quella di oggi è una notizia dramamtica peggio di una pugnalata per la popolazione ed è uno schiaffo alla democrazia , alla nostra costituzione e al principio chi inquina paga. In Italia chi inquina non solo solo non paga, ma si arricchisce.   La misura è ormai colma ed è per questo che presenteremo già domani la denuncia presso il tribunale dei diritti dell’uomo a Strasburgo e non abbiamo parole per dimostrare la nostra indignazione” conclude Bonelli.