Viesti: Renzi vede l’elettore meridionale come il “buon selvaggio”

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Molto interessante l’editoriale del professor Viesti sulla rivista de Il Mulino, a proposito delle velleità renziane sul “ponte”. Già feticcio berlusconiano, rispolverato nelle grandi occasioni elettorali per ingraziarsi il popolo (supposto “bue”) meridionale, al momento fermamente ancorato sul No al referendum degli scolaretti della Leopolda.

A proposito del ponte il professore di economia scrive:

il Ponte è l’opera prioritaria? Certo che no, come lo stesso Renzi ha poi riconosciuto: «per me viene dopo banda larga, edilizia scolastica, ferrovie e viadotti in Sicilia». Per di più, i benefici del Ponte potrebbero essere significativi assai più per il traffico ferroviario che per quello stradale: la rete su ferro siciliana potrebbe essere connessa a quella «continentale», con impatti molto positivi su tempi e qualità del trasporto. Ma i beneficio diventerebbe sostanziale solo se le attuali reti ferroviarie siciliane e calabresi, in condizioni ottocentesche e fuori da tempo dagli interessi delle Ferrovie dello Stato, fossero sostanzialmente ammodernate e velocizzate. Interventi anch’essi assai costosi, ma certamente prioritari rispetto alla realizzazione del Ponte.

Ed ancora:

Quello che disturba, e molto, è che Renzi, volendo accattivarsi l’elettorato meridionale, e in particolare calabrese e siciliano, non abbia trovato un argomento migliore. Che nessuno, dei suoi tanti luogotenenti, gli abbia suggerito un tema migliore (dalla messa in sicurezza del territorio allo sviluppo dell’industria o del turismo o della ricerca). Ovvero che, come accade per la verità non solo a lui, sia prevalsa l’immagine dell’elettore meridionale come un «buon selvaggio», con il quale è meglio presentarsi facendo luccicare una collana di cocci di vetro invece che sedersi a ragionare dei suoi veri problemi e delle effettive, possibili, soluzioni.

Amen.