Quanto rende l’emigrazione studentesca al territorio “ospitante”?

L’emigrazione ha dei costi umani, sociali, culturali, affettivi ma anche dei costi in termini economici che finiscono per impoverire il territorio da cui ci si allontana e per arricchire quello che si raggiunge.

Sulla scia dei dati Svimez, la pagina Facebook l’Extraterrone ha elaborato, qualche anno fa, una tabella con i dati del reddito sottratto alle regioni di provenienza a seguito dell’emigrazione per motivi di studio:

In tabella sono riportati i valori del “saldo studenti fuori sede” e del “reddito sottratto alle Regioni di provenienza” per gli anni accademici dal 2005 al 2010.
Il primo dato è pari alla differenza degli studenti che si trasferiscono fuori sede con quelli che, invece, decidono di trasferirsi in quella stessa Regione (sono esclusi gli studenti stranieri – dati MIUR). Per 2 anni A.A. si è provveduto ad una stima per mancanza di dati dal Ministero.
Il “reddito sottratto alle regioni di provenienza” è pari al saldo degli studenti moltiplicato il costo medio nazionale di uno studente, così come determinato da Federconsumatori (€10.125 dossier 2007).
E’ ovvio che i valori indicati sono una stima dei dati reali, ma forniscono una chiara indicazione dell’ennesimo flusso di denaro da Sud a Nord.
Vorrei ricordare che nella maggioranza dei casi gli studenti non cambiano residenza, per cui in 6 anni risultano circa 140.000 ragazzi del Sud invisibili per i dati ISTAT.