La senatrice Fuksia, sono stata fraintesa

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Ecco la replica della senatrice Fuksia sulla polemica relativa alla intervista dopo l audizione del dottor Marfella al Senato

E’ iniziato tutto con un’audizione in commissione sanità in merito ad un’ indagine conoscitiva promossa dalla nostra commissione per indagare il rapporto salute e ambiente. E’ arrivato un gruppo campano, che ha esposto alcuni dati e considerazioni in merito alla situazione relativa a rifiuti-inquinamento-salute o meglio non salute della popolazione della terra dei fuochi.
Ho espresso i miei RINGRAZIAMENTI per la presenza e l’impegno a far conoscere una situazione già nota e trattata in aula, ma che richiede urgenti e concreti interventi, però con la schiettezza che mi contraddistingue (purtroppo quel che c’ho in core e testa riporto in bocca senza tanti filtri) ho espresso anche CRITICHE al Prof. Marfella per la mancanza di rigore scientifico nell’azzardare alcune associazioni e per dare per certi alcuni nessi di causa tra esposizione ad alcuni specifici tossici ambientali e talune malattie.
A fine aula, pausa pranzo mi arriva una TELEFONATA, di una giornalista campana, un’intervista che mi ha lasciato alquanto sorpresa in cui mi si chiedeva il mio parere sull’audizione del Prof. Marfella. Ho detto quello che pensavo ovvero che il problema nella terra dei fuochi è serio ed urgente, che occorre bloccare i traffici illeciti…ho detto “inutile prosciugare una stanza allagata se non chiudo il rubinetto”…ho detto che la magistratura deve fare le indagini, che va fermato il malaffare, che la gestione dei rifiuti richiede il totale cambio di abitudini specie cattive, specie ed in primis l’illegalità annessa. Inoltre che il SSN deve promuovere iniziative che renda noto il PROFILO DI SALUTE per REGIONE e COMUNE di tutta la popolazione italiana, che il coinvolgimento emotivo era comprensibile, ma che comunque bisognava stare ai fatti, mantenere obiettività e rigore, che vanno comunicati i dati certi anche per non creare ulteriori allarmismi, che occorre una strategia insomma dei fatti più che delle sceneggiate e di tante parole che se non sono seguite da azioni mirate e concrete non servono a nulla.
Ebbene è uscito un articolo in cui nelle risposte all’incirca si rispecchiava il mio pensiero, ma con un titolo totalmente avulso dal contesto in dissonanza col mio pensiero e soprattutto con quanto da me detto.
Ho saputo poi che il titolo era stato messo dal direttore del giornale e che il Prof. Marfella aveva chiesto ad un Senatore del M5S mio collega ed amico il mio numero di telefono. Alla luce di tutto ho fatto le mie considerazioni.
Dopo l’articolo su facebook mi sono arrivate un mare di messaggi, privati e pubblicati sulla mia pagina, di gente del luogo giustamente arrabbiata, direi esasperata per la situazione che mi rimproverava di aver contraddetto il Dott. Marfella, ma anche molti inviti a visitare i luoghi, molti ringraziamenti per l’interesse al problema e soprattutto considerazioni interessanti in particolare di alcuni medici di famiglia, che sono una pedina importantissima per rilevare gli interventi sentinella e fare prevenzione tutelando nel concreto la salute dei cittadini.
Ci sono state curiose strumentalizzazioni su quanto da me detto, con l’obiettivo spero di alzare polverone e porre ancora più l’attenzione su questo problema.
Mi ha sorpreso però che un sacerdote invece che rasserenare gli animi dando sostegno ai cittadini sia solito invece fomentare la rabbia di chi in quei luoghi vive e pretende quello che è solo legittimo e giusto: non dover convivere con tale scempio, non doverne sopportare la vista, le puzze, non patire l’ansia e le preoccupazioni per la propria salute e dei propri figli.
Ho deciso di approfondire, di chiarire alcune contraddizioni emerse, di dare il mio contributo alla risoluzione di questo problema.
Un problema che troviamo con connotazioni diverse in tante aree del nostro bel Paese: Taranto, Bacino del Chienti, Casale Monferrato, Falconara, Tolentino, Fabriano, Castelraimondo-Gagliole…. etc etc….Un problema che richiede l’impegno trasversale di tutti, senza divisione di bandiera.
Un impegno che obbliga ognuno di noi a fare la propria parte, a non creare scompiglio, ma a far convergere la comprensiva rabbia in azione concrete e risolutive.
Se riesco sposto parte della discussione in merito postata sotto altri argomenti qui sotto, in modo che chi legge possa avere un quadro più esaustivo e soprattutto affinchè ci possa essere ulteriore spazio per la discussione.
Ho risposto a tantissimi, le domande spesso sono simili, posto e risponderò da ora in poi a tutti insieme magari anche con canali diversi oltre ad accettare l’invito a visitare i posti e fare nel mio piccolo tutto quello che posso.
Non potrei fare diversamente, come cittadina da sempre sensibile a questi temi, come medico e come portavoce a 5 stelle che come tutti coloro che sono nel movimento vede nella tutela dei beni comuni quindi anche salute, ambiente, acqua, aria, cibo….obiettivo di battaglia quotidiano.

Anche Padre Maurizio Patriciello si era espresso su una replica della senatrice. Ecco le sue parole:

Che dirle, cara onorevole Fuksia? Ancora poco e saremo tacciati di essere camorristi. Per quanto riguarda la prossima campagna elettorale, stia tranquilla. Non siamo certamente tra coloro che si arricchiscono con i soldi dello Stato. Per venire a Roma ci abbiamo rimesso anche il biglietto del treno. Dorma, dunque, sonni sereni. A noi interessa ben altro. Accanto alle famiglie a lutto ci siamo noi. Noi e solamente noi. Gli ammalati a casa li andiamo a trovare noi. I soldi per le medicine a tanti che non possono nemmeno comprasi il pane, glieli procuriamo noi. Onorevole, l’ultima cosa che voglio è la polemica. La stupida, sciocca, inutile polemica. Mi creda. Io non ho mai offeso nessuno e ho sempre ritenuto che a nessuno è dato il diritto di farlo. Nemmeno in risposta a offese ricevute. Non entro nel merito dei dati scientifici. Io – come lei d’altronde – non sono uno scienziato. Il dramma che ci uccide mi ha, tuttavia, fatto aprire gli occhi su tante cose. Io non le contesto il suo intervento al Senato in riposta al dottor Antonio Marfella. Ne aveva tutto il diritto. Prima, però, avrebbe avuto il dovere di ringraziare coloro che, gratuitamente – e, ribadisco, gratuitamente – sono arrivati nell’aula del Senato per essere ascoltati su uno scandalo sociale riconosciuto da tutti e non per proporre affari personali. Io le contesto fortemente le modalità del suo parlare. Un parlare infelice e maleducato. Come fa una nostra rappresentante, pagata con i soldi degli italiani, a dire a un italiano onesto e preparato che sta spendendo la sua vita per la sua terra che “ parla di pancia”? Ma che parlare è mai questo? Ma lei sa chi è il dottor Antonio Marfella? Si informi, onorevole. Se la speranza non è ancora morta in questa terra lo dobbiamo a lui. Se il nostro dramma è arrivato in Europa lo dobbiamo sempre a lui e ai tanti stupendi volontari. Ma dove stanno coloro che, incassata la fiducia dei cittadini, non si sono fatti più vedere? Scientificità? Ma che dice? Ha mai sentito parlare dei professori Antonio Giordano e Giulio Tarro? Ha mai letto i loro studi, i loro libri? Prudenza? Di quale prudenza sta parlando, onorevole? Qua la gente muore. Questo è un fatto. E a chi deve chieder aiuto? A quale porta deve andare a bussare? A quali piedi deve andare a gettarsi? Un silenzio assordante ci rimbomba nelle orecchie da parte delle Istituzioni. Ma che intendeva dire? Non era meglio dire che il dottore Marfella parlava “ con il cuore”? Senza passione anche la scienza serve a poco. Mi offende, chiamandomi “ finto missionario”. La cosa non mi tocca minimamente, mi creda. Poi, retoricamente si chiede: “ Forse per qualcuno è più comodo far presa sui drammi umani, giocare sui disastri ambientali…forse che a qualcuno può bastare solo l’apparenza, il mostrarsi platealmente interessato più che risolvere? Forse a qualcuno fa comodo raccattare facili consensi elettorali? Forse qualcuno dietro la facciata appoggia camorra e malaffare?” Avrei gioco facile a rispondere che l’onorevole Fuksia sta parlando di se stessa. Ma a che serve? Infine continua: “ Ho visto poca trasparenza e molto inciucio. Non sono queste le basi per risolvere il problema discariche, inceneritori, traffico illecito di rifiuti. La gente ha bisogno di solidarietà, salute, ma anche verità. La verità che spazza via malaffare ed ipocrisia. Io non temo la verità, né le conseguenze e nemmeno la camorra…”. Lei, dunque, Onorevole non teme la verità. Di quale verità sta parlando? Non le rispondo. Saranno gli altri a farlo. Le persone con le quali viviamo gomito a gomito. La gente con la quale condividiamo sofferenza e speranze. E noi due le ascolteremo con umiltà e attenzione. Però. Si rende conto di quello che dice? Riesce a comprendere la gravità delle sue parole?