Nuovi spot in cui ci si imbatte nei confini del Reich PaTano, per pubblicizzare un panino che si chiama: “Terrone”.
Al genio che ha partorito questo insulto ricordiamo che:
Il termine “terrone” storicamente stava a indicare le classi soggette alla servitù della gleba, ossia “legate alla terra”, oppure un generico “cumulo di terra” a detta di altre fonti nel lessico agreste[1]. Il Dizionario Etimologico della Lingua Italiana lo spiega come riferimento alla Terra di Lavoro, ossia la Campania antica, vasta zona di lavoro agricolo nel sud Italia[1]. Il riferimento alla terra è spiegato variamente anche dal Grande dizionario della lingua italiana come “mangiatore di terra”, “persona dal colore scuro della pelle, simile alla terra”, o “originario di terre soggette a terremoti“.
Spesso vengono associati a questo epiteto caratteristiche personali negative, tra le quali ignoranza, scarsa voglia di lavorare, disprezzo di alcune norme igieniche e soprattutto civiche. Analogamente, soprattutto in alcune accezioni gergali, il termine ha sempre più assunto il significato di “persona rozza” ovvero priva di gusto nel vestire, inelegante e pacchiana, dai modi inurbani e maleducata, restando un insulto finalizzato a chiari intenti discriminatori. Inoltre vengono spesso associati al termine anche tratti somatici e fisici, come la carnagione scura, la bassa statura, caratteristiche fisiche storicamente preponderanti al sud rispetto all’Italia settentrionale. (fonte: Wikipedia)
Nicola Zitara scriveva:
“questa parola non significa, nell’accezione comune, che siamo meridionali, ma che siamo sporchi, incapaci, inetti, i mezzi italiani, gli italiani per grazia di Dio, per concessione di Cavour… “