L’autore di Nordici e Sudici: Renzi faccia come De Gasperi. L’Italia non si salva senza Sud.

«De Gasperi, quando andò al governo nel 1946, disse che il problema fondamentale del Paese era il Mezzogiorno. Spiegò che se l’Italia fosse stata in grado di recuperare il Sud, sarebbe potuta diventare una delle prime nazioni europee. Renzi segua questo esempio e non trascuri il Sud come ha fatto finora. Trascurare il Mezzogiorno, con le sue energie ed eccellenze, vuol dire non stare con i piedi per terra».

È l’appello che Riccardo Scarpa, autore del saggio ‘Nordici e Sudici – molto ci unisce… troppo ci divide’, pubblicato da Dianza Edizioni, conversando con l’Adnkronos, lancia al premier Matteo Renzi, stigmatizzando la poca attenzione che ha riservato, in questi mesi, al Meridione e alle sue questioni ancora aperte.

Per quanto riguarda il mancato uso dei fondi strutturali europei Scarpa, giornalista del Tempo, sottolinea che «non esiste una struttura tecnica che indirizzi le regioni del Mezzogiorno a presentare progetto che sarebbero anche ben finanziati. Il risultato è che le regioni meridionali hanno restituito gran parte dei fondi europei perché hanno presentato progetti che non potevano essere approvati». Scarpa, poi, si rivolge direttamente alla società civile del Sud: «È necessario – dice- un intervento preventivo del governo che ridia fiducia al Sud, ma la società civile deve scegliere meglio una classe politica capace di invertire la rotta». Nel saggio, arricchito dalla prefazione di Stefano Folli e dall’introduzione di Matteo Salvini, l’autore denuncia le storture e gli abusi di politiche unitarie, sostanzialmente nordiste e perpetrate a danno del Sud, senza però sottoscrivere tutte le tesi assolutorie. Dopo aver ripercorso le tappe storiche e le ragioni politiche di una unificazione incompiuta, dalle rapine dei Savoia al clientelismo democristiano, dalla Cassa del Mezzogiorno allo scandalo dei rifiuti, Scarpa chiede al Nord il compito di abbandonare i pregiudizi e ammettere i propri errori. E al Sud chiede l’impegno di emanciparsi dalla logica dell’assistenzialismo con la quale è stato allevato da una politica malata cresciuta all’ombra del grande debito di Stato. (fonte AdnKronos)

Chi gliel’ha scritta l’introduzione?? Salvini??