Sono convinto che l’unico modo per ridare vita ai nostri beni culturali, paradossalmente, sia quello di abolire le Soprintendenze.
Cotanto prestigio culturale necessita di un’attenta gestione delle risorse a disposizione, altrimenti si finisce col diminuire la quantità e la qualità dei servizi offerti sino a farli scomparire del tutto. Ed è proprio questo che sta succedendo a Bacoli: siti chiusi da anni, in ristrutturazione, resi inaccessibili per mancanza di personale o – se si è fortunati – fruibili dai visitatori previa chiamata a privati cittadini che fungono da “assuntori di custodia”.
A sostegno della tutela dei beni archeologici si espone anche il noto attore e regista Vincenzo Salemme, cittadino bacolese nonché illustre personalità del mondo cinematografico e teatrale. “E’ sempre bello tornare a Bacoli ed in qualsiasi posto io vada sono fiero di affermare la mia appartenenza a questo paese – ha dichiarato il commediografo – Tuttavia ogni volta che torno è come se trovassi qualcosa in meno, più lentezza, più silenzio. Anche questo ha un suo fascino, ma non bisogna cadere nell’accidia; occorre far conoscere le ricchezze di Bacoli, sta tutto nella comunicazione. Io metterei volentieri la mia visibilità a disposizione, facciamo qualcosa uniti per pubblicizzare casa nostra. Io ci sono, insieme possiamo”.
L’articolo di Freebacoli:
Sabato corteo a Bacoli, Vincenzo Salemme: ‘Aprite i siti archeologici’.
[banner size=”468X60″]