Un dejavu: non è vero che abbiamo difeso i malviventi. Quando l’immigrato “fa comodo” alla stampa.

Non avevo ancora scritto nulla in proposito, perchè forte dell’esperienza di un anno fa, quando giornalisti non presenti sul posto, diffusero una notizia che si rivelò parzialmente falsa, che dipingeva i napoletani dei decumani come i soliti delinquenti che avevano difeso degli scippatori. Fu allora Benjamin ad impedire lo scippo. Per la stampa italiana l’unico eroe in mezzo a un mare di complici dei rapinatori. Anche allora, poi, i testimoni ed alcuni video riabilitarono la popolazione locale e ristabilirono la verità con equilibrio.

E’ successo di nuovo, quando, domenica, un “immigrato senegalese” avrebbe fermato dei rapinatori che la folla dei napoletani avrebbe lasciato volentieri far fuggire in pace. E l’impressione è che “l’immigrato” venga sempre strumentalizzato per porre un discrimine tra napoletani e resto del mondo. Un giudizio di valore che trasforma quello che è comunque un napoletano, Ibra (e che la stampa radical chic e ipocritamente politically correct chiama “immigrato” o “extracomunitario”) nel “buon selvaggio” che dà il buon esempio a selvaggi mai redenti.

Brandelli di verità li ristabilisce un residente della zona, il titolare di una pasticceria, il signor Carraturo che al Corriere della Sera rivela:

«Fuori c’era un capanello con persone discutevano con toni accesi; da lì abbiamo capito che c’era qualcosa che non andava. La prima cosa che ho fatto è stato chiamare i carabinieri che sono intervenuti in tempi brevissimi insieme ad una volante della municipale che passava in zona. In quell’agitazione che nel frattempo si era creata alcune persone sono intervenute per dividere quelli che sembravano all’apparenza dei litiganti, un extracomunitario e alcuni italiani. Successivamente abbiamo visto uno di questi scappare nel vicolo di fronte, prima che i carabinieri lo arrestassero. Debbo dire però che nessuno ha difeso gli italiani, anzi i presenti hanno cercato di dividere le persone che sembrava stessero litigando. E’ quanto ho visto con i miei occhi, e posso testimoniarlo, i napoletani sono intervenuti per sedare gli animi, e probabilmente ci sarà stato qualche complice dello scippatore, visto che Ibra mi diceva che gli autori della rapina erano in tre».

 

Insomma da qui a dire che una folla intera avrebbe difeso dei rapinatori, ce ne vuole. Ma chi è che ha diffuso la notizia ripresa poi dai media senza nessuna verifica sul posto tranne quella del Corrmezz?

Pare che tutto sia iniziato con un dispaccio dell’Arma, come avviene per i casi di cronaca. Ovvio che se poi si tratta di Napoli, viene facile non effettuare alcun riscontro e dare voce alla solita vulgata dei làzzari rustici e delinquenti che hanno avuto il buon esempio dall’immigrato.

Tra l’altro nessuno, paradossalmente, nel solito mediocre Barnum manicheo dei media (dove il concetto di delinquenza e di onestà non sono individuali o soggettivi ma territoriali) ha fatto notare che Ibra, vivendo da anni a Napoli è napoletano pure lui.

Ma la notizia ormai ha invaso il web con tutta la processione di insulti razzisti e di esempi di civiltà imposti ai soliti napoletani.

Il video