Vergogna pallonara: negli stadi si urla di tutto, al San Paolo si sequestrano le sciarpe

E’ davvero vergognoso quanto sta sistematicamente avvenendo allo stadio San Paolo di Napoli.

Premetto che sono un convinto repubblicano, ma quanto sta succedendo all’impianto di Fuorigrotta pare frutto di una precisa strategia. Dopo il sequestro di bandiere con l’emblema del Regno delle due Sicilie (ricordiamolo apposto anche su alcuni capi di abbigliamento ufficiali del Calcio Napoli, realizzati dalla Kappa) avvenuto in Europa League (dissero che era una prescrizione del regolamento Uefa) e i chiarimenti della Questura (non sono ammessi nello stadio vessilli con lo stemma dei Borbone se non associati ai colori sociali della squadra partenopea) davvero non si comprende per quale motivo (la segnalazione è di alcuni tifosi) si registrino nuovi sequestri all’esterno dello stadio, nella fattispecie, di sciarpe coi colori sociali del Napoli. A meno che non ci siano ragioni di sicurezza nazionale e la sciarpa venga ritenuta pericolosa arma atta ad offendere.

In poche parole mentre sul terreno e nell’impianto sportivo (di tutta Italia e di qualsiasi categoria) è lecito ascoltare e rivolgere espressioni razziste, discriminatorie ed omofobe, o introdurre striscioni (quasi sempre dai contenuti assolutamente scorretti o con errori di ortografia e grammatica che neanche in prima elementare), non è consentito condurre con sè manifestazioni di appartenenza ed identità (magari pure discutibile, ma che lo si dicesse, almeno si ritorna al sempre verde faccione stilizzato di Maradona e sparagnamo quelle 10 euro per la sciarpa) come quelle mostrate qui sotto:

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Una risposta a “Vergogna pallonara: negli stadi si urla di tutto, al San Paolo si sequestrano le sciarpe”

  1. il popolo napoletano da fastidio a tutti xke si incomincia a intravedere uno spiraglio in fondo al tunnel

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