“RC auto?Finalmente una legge che salva le tasche al sud” disse il biscazziere con le tre carte

Nell’ormai consueto orgasmo da buona notizia, quello che resta del giornalismo peninsulare si spertica nelle lodi lodi lodi (dopo il decreto per la terra dei fuochi) sul nuovo decreto Rc Auto.

Finalmente i terroni smetteranno di lamentarsi, abbiamo abbassato le tariffe anche a loro.

Disse il biscazziere mentre mostrava l’asso di bastoni nella sinistra, e con la destra riassettava l’asso di coppe e di denari. Questa vince, questa perde, dov’è l’asso di denari?

“Il totale delle riduzioni previste dal governo è del 23%: chi pagava un premio Rc Auto di mille euro all’anno avrà dunque una decurtazione a 770 euro”, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, che sottolinea come il provvedimento sia “teso a ridurre i costi dell’assicurazione auto, consentendo l’apposizione di alcune clausole contrattuali che mirano a vanificare le richieste fraudolente di risarcimento e ad assicurare riduzioni del premio assicurativo”.

A parte che affermare “il totale delle riduzioni previste”, vuol dire semplicemente che la riduzione può arrivare al 23% ma anche no, non si risolve il problema fondamentale (ed anticostituzionale) di tariffe rc auto differenziate su base esclusivamente territoriale.

Il governo afferma che “Il totale delle riduzioni previste dal governo è del 23%”, ma su quale base si calcola questo risparmio del 23% se non esiste una tariffa unica nazionale? Morale? Chi pagava meno continuerà a pagare di meno e non perchè è più virtuoso di un altro, solamente perchè ha la residenza in Veneto piuttosto che in Campania (bene inteso per ottenere lo sconto fino al 23% ci manca poco che tu debba comunicargli chi porti a bordo, la taglia ed il numero di scarpe, e se soffri di stitichezza).

Questo assunto, contrario ai più elementari principi di diritto (forse perfino l’ordalia è più equa), crea differenziazioni paradossali. Il signor Procolo, virtuoso automobilista puteolano, mai un incidente in 30 anni di guida, continuerà a pagare due o tre volte in più del signor Ambrogio stessa anzianità di patente, ma con l’addebito di un paio di incidenti causati nella propria storia automobilistica.

È questo il principio fortemente discriminate che elude e deroga ogni garanzia sulla responsabilità esclusivamente personale delle azioni che ciascuno di noi compie. O forse il mio vicino di casa, condannato per furto, condivide con me la sua pena?

Sarebbe come a dire che a Parma il latte dovrebbe costare di più a causa dello scandalo della Parmalat che ha ridotto sul lastrico tanti piccoli risparmiatori. Vi sembra paradossale? Bene allora via appaia paradossale anche il fatto che un onesto cittadino senza aver mai procurato un incidente, paghi lo stesso premio assicurativo di un altro, che in una differente area geografica, del medesimo paese nonostante truffe o danni provocati paga di meno.

Il principio, che attualmente sottende la differenziazione sull’ammontare dei premi assicurativi, è nient’altro che lombrosiano e presuntivo di una tendenza alla delinquenza su base municipale.

Sempre che non sia la prova provata che il Paese sia formalmente lo stesso. Io non credo.

[banner network=”adsense” size=”468X60″ type=”default”]

2 Risposte a ““RC auto?Finalmente una legge che salva le tasche al sud” disse il biscazziere con le tre carte”

  1. Gli istituti assicurativi posseggono senz’altro dei database da cui possono stabilire senza difficoltà chi sia l’assicurato onesto e chi invece non lo è.Allora la domanda è perché i premi assicurativi non vengono maggiorati solo ai primi applicando premi adeguati alle persone oneste ? Personalmente nella mia vita ho avuto un solo incidente stradale occorsomi 20 anni fa(guido da 46 anni !).Nella mia città le assicurazioni hanno chiuso bottega a causa di queste truffe,ma trovo la cosa assolutamente ingiusta che per colpa di alcuni delinquenti ci debbano rimettere tutti gli altri.Mi sa che le assicurazioni hanno trovato il rimedio speculando in modo ignobile e guadagnando più’ di prima.Cordialità Roberto Piazzo

    1. caro Roberto…resta un mistero contrario all’equità formale e sostanziale di uno stato di diritto

I commenti sono chiusi.